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L’inflazione diminuisce negli Stati Uniti e in Cina, il Regno Unito alza ancora i tassi

  • 15 Maggio 2023 (3 min di lettura)

Fatti salienti

L’inflazione annuale statunitense è calata per il decimo mese consecutivo dal 5% di marzo al 4,9% di aprile, un minimo da due anni, in seguito a una serie di aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed). Nel frattempo, l’inflazione core, esclusi i generi alimentari e l’energia, ha rallentato al 5,5% dal 5,6% di marzo, lasciando verosimilmente alla Fed margini per mettere in pausa il ciclo rialzista a giugno. In Cina l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% su base annua rispetto allo 0,7% di marzo, l’incremento più contenuto da febbraio 2021. Tuttavia, questa dinamica riflette la debole domanda nella seconda economia mondiale e la potenziale necessità di maggiori stimoli economici per trainare la ripresa post-pandemia.

 

Notizie dal mondo

Secondo un’indagine condotta a marzo dalla Banca centrale europea (BCE), i consumatori dell’eurozona sono più pessimisti riguardo all’inflazione e prevedono un rincaro a un tasso annuo del 5% tra dodici mesi, rispetto al 4,6% stimato in precedenza. Le peggiori aspettative potrebbero contribuire a dissuadere la BCE dall’interrompere la sua stretta, un’idea che trova conferme nei commenti di Christine Lagarde. Durante la settimana la presidente della BCE ha infatti affermato che “la lotta non è finita”. La Banca d’Inghilterra ha innalzato nuovamente i tassi (+25 punti base al 4,5%). Ha inoltre proceduto all’aumento più significativo nella sua storia delle previsioni sul PIL britannico per il prossimo triennio e non anticipa più una recessione nel corso di quest’anno. I dati ufficiali sul PIL giunti il giorno successivo indicavano una crescita dello 0,1% nel primo trimestre (T1), compresa un’inattesa contrazione dello 0,3% a marzo.

 

Il numero sotto i riflettori: 1.206

Stando alla società di ricerca sugli investimenti Morningstar, alla fine del 2022 il numero di fondi comuni ed ETF con un mandato associato al clima ha raggiunto la cifra record di 1.206, in ascesa dai 950 dell’anno precedente. Questi fondi, il cui patrimonio gestito ammontava a circa $ 415 miliardi, si sono dimostrati più resilienti del mercato generale, con una flessione dell’1,4% nel 2022 a fronte del -18% fatto segnare dagli attivi dei fondi globali.1 Morningstar ha riferito che l’Europa è il mercato più grande e diversificato per i fondi legati al clima, seguita dalla Cina, la quale due anni fa ha superato gli Stati Uniti. La società ritiene inoltre che, sulla scia dell’Inflation Reduction Act statunitense, il numero di tali fondi sia destinato a crescere ulteriormente quest’anno.

 

La parola della settimana: Pangenoma

Una nuova mappa più dettagliata del codice genetico umano basata sulle informazioni di 47 persone provenienti da Africa, Asia, Americhe ed Europa, 20 anni dopo il completamento del progetto originale sul genoma umano che aveva studiato il DNA di un singolo individuo. Includendo un campione più ampio della popolazione mondiale, il nuovo pangenoma potrebbe migliorare le conoscenze scientifiche sulle variazioni genetiche e le complesse condizioni e malattie umane, con il potenziale sviluppo di nuovi farmaci e terapie per un maggior numero di persone.

 

Prossimamente

Martedì la Cina renderà noto il tasso di disoccupazione di aprile e la Reserve Bank of Australia pubblicherà il verbale della sua ultima riunione di politica monetaria, in occasione della quale aveva innalzato il tasso di liquidità di 25 punti base al 3,85%. Altrove, il Canada svelerà i dati aggiornati sull’inflazione, mentre nell’eurozona è in programma una seconda stima sulla crescita del PIL per il T1; quella iniziale segnalava un’espansione dell’1,3% su base annua. Il Giappone annuncerà mercoledì la propria stima preliminare sulla crescita del PIL per il T1; lo stesso giorno l’eurozona comunicherà le statistiche definitive sull’inflazione di aprile. Giovedì giungeranno le cifre della disoccupazione in Australia, seguite venerdì dall’inflazione giapponese.

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