Azionario: rally continua, mercati scontano già taglio tassi
I mercati azionari europei hanno chiuso l’anno in rally, continuando a scommettere che i primi tagli dei tassi potrebbero avvenire già a marzo. Resta il rischio di una delusione, qualora i tagli arrivassero più tardi. Per questo preferiamo cautela e attendiamo i risultati societari per capire quanto rallenterà l’economia. Ci aspettiamo un andamento positivo per le small e mid cap che con la fine del ciclo dei rialzi ritroveranno visibilità sui costi di rifinanziamento.
Una riduzione dei tassi d’interesse ora sembra più vicina o almeno questo è quanto i mercati azionari continuano a scommettere. Questo sentiment positivo ha sospinto al rialzo le performance degli indici europei a dicembre, consentendo ai mercati azionari di chiudere il 2023 in bellezza. L’inversione di rotta era cominciata a novembre, quando – messi da parte i timori per l’economia globale, rassicurati dal netto rallentamento dell’inflazione e soprattutto dalle ultime indicazioni delle banche centrali – gli investitori avevano cominciato a scommettere sulla fine del rialzo dei tassi e a prevedere già possibili tagli più o meno a breve termine.
L’ondata di ottimismo si è propagata, consentendo a diversi indici di avvicinarsi o addirittura superare i loro record storici. Ma se tale ottimismo si dovesse rivelare eccessivo, i mercati non sarebbero esenti dal rischio di una delusione.
Cautela a breve, ma positivi per il 2024
Condividiamo la view di un taglio dei tassi, ma preferiamo mantenere cautela visto che i mercati scontano già un taglio per marzo e non possiamo escludere altra volatilità. Sul 2024 siamo positivi, prevediamo un rallentamento della crescita ma che eviteremo la recessione e ci aspettiamo un rendimento del mercato azionario tra il 7 e l’11%.
Cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane? Dopo il recente rimbalzo dei mercati azionari e il calo dei tassi a lungo termine che già prevedono una riduzione significativa dei tassi di riferimento delle banche centrali, gli investitori potrebbero mostrare un atteggiamento di attesa fino alla prima pubblicazione dei risultati societari annuali. Questi risultati, al di là delle indicazioni su come si svolgerà la fine del 2023, dovrebbero consentire di capire quanto ha rallentato l’economia e cosa si aspettano le aziende per quest’anno.
Il mercato si concentrerà quindi sulle prospettive di crescita per il 2024 e sui rischi di un rallentamento per l’economia europea. Ma anche se si dovesse verificare un rallentamento, il mercato potrebbe essere sostenuto da un aumento dei multipli di valutazione se i tassi scendono (oggi paghiamo 12,5 volte gli utili, la media di lungo è più vicina al 13,5), combinato a un leggero aumento degli utili e a un dividendo del 3,5%.
Per i titoli small e mid cap ci aspettiamo che continuino ad avere un andamento positivo quest’anno, sulla scia della fine del ciclo di rialzi che per queste società significa avere visibilità sui costi di rifinanziamento. Per le large cap, la fine dei rialzi significa una ripresa dell’attività di M & A.
Il contesto macro sembra sostenere il sentiment positivo
Queste scommesse sono puntellate da dati macroeconomici che hanno mostrato una continua disinflazione negli Stati Uniti grazie al calo dei prezzi dell’energia, nonché ad un allentamento del mercato del lavoro. In Europa gli indicatori hanno mostrato una contrazione delle economie e questo ha alimentato le speranze di un taglio dei tassi nel 2024, anche se le banche centrali hanno mantenuto invariato il livello dei tassi di riferimento.
Il sentiment che ha prevalso sui mercati azionari a dicembre è stato favorevole ai settori sensibili ai tassi, come quello immobiliare, e ai settori ciclici, come quelli dei beni industriali, dei materiali, dell'edilizia o dei prodotti chimici. Sono stati invece penalizzati i settori difensivi come telecomunicazioni, servizi alla collettività e consumi di base.
L’indice DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti ha guadagnato il 3,24%. Il settore energetico ha sottoperformato, nonostante le crescenti tensioni sul Mar Rosso (con le minacce alle navi da parte degli Houti, i ribelli sciiti dello Yemen) e gli sforzi per ridurre la produzione di petrolio da parte dei paesi dell’OPEC+.
A Piazza Affari brillano i settori sensibili ai tassi, male energetici e finanziari
A Piazza Affari il Ftse Italia All Share NT ha messo a segno un rialzo del 2,48% a dicembre. Anche a Milano il contesto attuale del mercato borsistico ha favorito i settori sensibili ai tassi, come quello immobiliare, e i settori ciclici, che hanno ottenuto le migliori performance. Al contrario, hanno sottoperformato energia e finanziari, questi ultimi penalizzati dal forte calo dei tassi a lungo.
Il nostro Fondo AXA WF Italy Equity è riuscito ad amplificare il movimento al rialzo di Piazza Affari, apprezzandosi del 3,46% a dicembre sulla Classe d’Azioni A EUR.1 Questa performance positiva di fine anno è stata ottenuta principalmente grazie alla selezione dei titoli, sia tra quelli a grande capitalizzazione come Prysmian, Fineco, Erg, Stellantis, STM, che si sono apprezzati di oltre il 4%, e sia tra quelli più piccoli, come Interpump, Technoprobe, Reply, Technogym, DeLonghi, Amplifon, Wiit o Pharmanutra, che hanno guadagnato fino a oltre il 7%. Ma ha beneficiato anche del buon andamento della componente small e mid cap nella quale investe per il suo statuto di PIR. L’indice Star ha chiuso il mese di dicembre con un guadagno del 3,34% (dopo essere balzato a +9,57% a novembre).
Nel corso del mese abbiamo dovuto ridurre le posizioni su alcuni titoli come Intesa, Fineco, Erg, Enel e anche STM, in gran parte perché salendo più del mercato i pesi sono aumentati sopra i limiti autorizzati. Inoltre, abbiamo snellito la posizione su Raiway.
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