Accordo raggiunto sul tetto del debito statunitense; l’inflazione dell’eurozona rallenta più del previsto
Fatti salienti
Il Congresso degli Stati Uniti ha raggiunto un’intesa per sospendere il limite all’indebitamento del governo federale fino a gennaio 2025 ed evitare un potenziale default sul suo debito pari a $ 31,4 mila miliardi. Con l’avvicinarsi della scadenza del tetto, la legge è stata approvata dalla Camera dei rappresentanti e in seguito dal Senato. L’agenzia di rating Moody’s ha anticipato un’espansione del PIL statunitense di circa l’1% nei prossimi due anni, con tuttavia una lieve recessione nel 2023 imputabile agli effetti sulla crescita economica di un’inflazione persistente e della stretta monetaria globale. Nel frattempo, il “Beige Book” (Libro beige) della Federal Reserve, documento che riunisce i dati aneddotici provenienti da tutti gli Stati Uniti, ha segnalato “un moderato deterioramento” delle aspettative sulla crescita futura.
Notizie dal mondo
A maggio l’inflazione annuale dell’eurozona è calata più del previsto al 6,1% dal 7,0% di aprile, rispetto a una stima del consenso pari al 6,3%. Anche l’inflazione core è risultata inferiore alle attese, chiudendo al 5,3% dal 5,6% del mese precedente. Tuttavia, Christine Lagarde ha indicato che Francoforte continuerà verosimilmente a innalzare i tassi d’interesse. Secondo la presidente della Banca centrale europea “non vi sono prove evidenti” che l'inflazione abbia raggiunto il picco e c’è ancora “strada da fare”. Altrove, l’attività delle piccole industrie cinesi è inaspettatamente migliorata, con il Paese che prosegue la sua ripresa dopo la revoca delle restrizioni contro il COVID-19. A maggio l’indice dei direttori agli acquisti (PMI) Caixin per il settore manifatturiero è salito a 50,9 dal 49,5 di aprile (una cifra superiore a 50 denota un’espansione), anche se l’indicatore ufficiale del governo, che copre in generale le società più grandi e le imprese statali, è diminuito da 49,2 a 48,8.
Il numero sotto i riflettori: 440 gigawatt
Stando all’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), quest’anno la nuova capacità rinnovabile a livello mondiale dovrebbe aumentare di un terzo a oltre 440 gigawatt (GW), facendo segnare l’incremento assoluto più significativo di sempre. Questo porterebbe il totale della capacità rinnovabile globale a 4.500 GW entro la fine del 2024, pari alla produzione energetica combinata di Stati Uniti e Cina. L’AIE suggerisce che tale dinamica sarà in larga misura ascrivibile allo sviluppo di energia solare fotovoltaica ed eolica, con la Cina che quest’anno e il prossimo dovrebbe rappresentare oltre la metà delle aggiunte di capacità su scala planetaria. L’agenzia ha avvertito che la costante ascesa di questa nuova economia energetica mondiale richiederà maggiori investimenti infrastrutturali e sostegno politico.
La parola della settimana: Legge di Moore
Una previsione formulata nel 1965 dall’ingegnere statunitense Gordon Moore, secondo cui il numero di transistor in un circuito integrato sarebbe raddoppiato ogni due anni circa nel decennio successivo. Moore è stato cofondatore del produttore di semiconduttori Intel e la sua osservazione, che implicava una potenza di calcolo sempre più piccola, rapida ed economica, è entrata a far parte della pianificazione nel settore tecnologico. Questo potrebbe aver contribuito a rendere la sua previsione una profezia che si autorealizza, tanto da diventare una “legge” dimostratasi ampiamente valida fino ai giorni nostri. Di recente, alcuni osservatori del settore hanno suggerito che la Legge di Moore potrebbe essere giunta al capolinea a causa dei limiti fisici della produzione.
Prossimamente
Lunedì giungerà un’ondata di PMI per il settore dei servizi, con dati provenienti da Giappone, Cina, eurozona, Regno Unito e Stati Uniti. Inoltre, diverse banche centrali terranno questa settimana le rispettive riunioni di politica monetaria: la Reserve Bank of Australia si riunirà martedì, mentre i decisori politici della Banca del Canada e della Reserve Bank of India si incontreranno rispettivamente mercoledì e giovedì, quando sarà anche pubblicata la stima definitiva sulla crescita giapponese per il primo trimestre (T1). Lo stesso giorno arriveranno nell’eurozona le statistiche sull’occupazione e la terza stima sull’espansione del PIL per il T1. Venerdì saranno svelate le ultime cifre dell’inflazione cinese.
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