Azionario: inizio anno in rally, attenzione a possibili revisioni degli utili

  • 10 Febbraio 2023 (5 min di lettura)

I mercati azionari hanno cominciato il 2023 in rialzo, dopo il calo di dicembre. I timori di una recessione sono stati spazzati via dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita mondiale e la Cina ha annunciato a sorpresa la riapertura dell’economia. Ma attenzione, i warning sugli utili societari potrebbero portare a una pausa dopo il rally.

A gennaio, i mercati azionari hanno messo a segno un forte progresso, spinti da alcune buone notizie: il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le sue stime sulla crescita mondiale nel 2023, mostrando un quadro in miglioramento; i dati sull’inflazione continuano a indicare un rallentamento; la riapertura della Cina – che a sorpresa ha revocato tutte le restrizioni sanitarie – ha ulteriormente allontanato lo spettro della recessione facendo sperare in una forte ripresa dei consumi e quindi dell'economia. Buone notizie anche sul fronte del meteo dal momento che a gennaio l’inverno si è mostrato mite, contribuendo ad allentare notevolmente le tensioni sui prezzi dell'energia e sul futuro fabbisogno di approvvigionamento.

 

La stretta monetaria continua

Le banche centrali hanno messo in guardia il pubblico circa la loro volontà di proseguire con la stretta monetaria e gli avvertimenti su una possibile revisione degli utili societari si sono moltiplicati. Eppure, questi segnali sono stati appena sufficienti a moderare l’appetito degli investitori, riflettendo così il loro posizionamento (troppo?) prudente.

I mercati scommettono su una pausa a breve della stretta monetaria, ma le banche centrali sono impegnate a raffreddare l’economia per sconfiggere l’inflazione. La Banca centrale europea (Bce) in particolare è alle prese con due grossi problemi rispetto alla Federal Reserve (Fed): il primo è rappresentato dalla corsa dei salari, che rischiano di accelerare oltre la soglia del 3%, considerata pericolosa perché potrebbe alimentare pressioni inflazionistiche; il secondo è la qualità dell’inflazione, che soltanto per un terzo è controllabile dalla politica monetaria, mentre per due terzi è un’inflazione da offerta, legata agli shock sul prezzo dell’energia o a strozzature logistiche, quindi più difficile da spegnere alzando i tassi di interesse.

 

Forte rimbalzo di Piazza Affari

Nel corso del mese, il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti è rimbalzato del 9,31%. Tutti i settori hanno chiuso in positivo. Anche a Piazza Affari – dove l’indice Ftse Mib è rimbalzato del 12,24%, tutti i settori hanno registrato una performance positiva. Il consumo discrezionale, direttamente impattato dalla riapertura della Cina, la tecnologia, l’immobiliare e la finanza sono i settori che hanno messo a segno le migliori performance con rialzi di oltre il 10%. Al contrario, i settori della sanità e dell’energia sono rimasti in fondo, influenzati in particolare dal calo della divisa statunitense.  

Il rialzo ha portato vantaggi essenzialmente ai titoli a più grande capitalizzazione (large cap) che hanno beneficiato di un effetto di riallocazione, mentre i più piccoli (small cap) continuano a registrare una sottoperformance di più di di 5 punti nel corso del mese, come evidenzia l’indice Star che è salito solo del 5,38%.

In questo contesto, il nostro fondo AXA WF Italy Equity ha chiuso il mese in rialzo dello 7,97% per la Classe d’Azioni A EUR1 , quindi in forte progresso senza tuttavia pervenire a eguagliare la performance del mercato. Questo si spiega principalmente per la sua componente small cap dovuta allo status di fondo PIR, per la sottoperformance di titoli quali Diasorin, ma anche per l’assenza di esposizione a titoli come Ferrari, Moncler ma soprattutto Unicredit, la cui strategia finanziaria fatica ancora a convincerci.

 

Il focus resta sugli utili: possibile pausa in reazione a revisioni utili

Nelle prossime settimane, l’attenzione degli investitori continuerà ad essere puntata sugli annunci dei risultati societari annuali, che permetteranno di tastare il polso dell’economia reale.

Anche se finora i warning sugli utili nel complesso non hanno sortito effetto, non si deve escludere, dopo il forte rialzo di gennaio, che ciò possa portare a una pausa, o addirittura a un leggero ritracciamento. Se è vero che il quadro macroeconomico è migliorato in Europa, ci sembra che ciò rafforzi la prospettiva di un'ulteriore stretta monetaria. Di conseguenza, potrebbe essere difficile prevedere un'espansione dei multipli di valutazione, mentre allo stesso tempo è ancora troppo presto per prevedere una revisione generale delle previsioni sugli utili per il 2023.

Riteniamo più che mai importante mantenere una buona diversificazione. Restiamo fedeli alla nostra strategia d'investimento, concentrandoci su società che combinano la capacità di adeguare i prezzi, avere visibilità e/o prospettive di crescita attraverso l'esposizione a temi di lungo termine, nonché una solida struttura finanziaria.

Va inoltre considerato che la sottoperformance delle mid e small cap ha creato, secondo noi, delle opportunità. Continua ad essere un momento interessante per guardare ancora ai fondi PIR che hanno sofferto dei flussi negativi ma che possono offrire delle opportunità per chi vuole investire sul medio termine. Per chi volesse considerare una strategia d’accumulo, questo potrebbe essere il momento opportuno.

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