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Azionario europeo: gennaio in rally, nonostante calo IA

Introduzione

I mercati azionari europei hanno chiuso in forte rialzo il primo mese dell’anno, nonostante la correzione del settore tecnologico dopo l’annuncio della start-up cinese DeepSeek. Restano i timori sui dazi e l’imprevedibilità di Donald Trump. Come deve muoversi un gestore attivo?

I mercati azionari europei hanno messo a segno un forte rialzo a gennaio, nonostante una brusca correzione dei titoli legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA) dopo la presentazione di un nuovo modello più efficiente da parte della società cinese DeepSeek.

La start-up ha affermato di aver raggiunto prestazioni paragonabili ai principali sistemi di intelligenza artificiale di OpenAI e Google, ma a una frazione del costo. Questo sviluppo ha portato a una sostanziale reazione del mercato, con il prezzo delle azioni di Nvidia che è sceso di quasi il 17%, cancellando circa 600 miliardi di dollari dal suo valore di mercato. Anche il settore tecnologico più ampio negli Stati Uniti e in Europa ha registrato un calo, dato che gli investitori hanno rivalutato il panorama competitivo dell’IA.

Eppure, il calo dei tecnologici non ha compromesso il risultato positivo, perché i mercati sono stati sostenuti da risultati migliori del previsto per il primo anno intero, dal continuo allentamento dei tassi da parte della Banca centrale europea (Bce) e, soprattutto, dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e dai suoi annunci, in particolare la decisione di non imporre immediatamente ulteriori tariffe sui prodotti cinesi e la volontà di ridurre l'inflazione e i tassi di interesse. Gli indici europei hanno sovraperformato quelli statunitensi, beneficiando di un posizionamento iniziale molto cauto da parte degli investitori, di valutazioni più basse e di un dollaro più forte.


Lusso e bancari i settori con i maggiori guadagni

Nel corso del mese, l’indice DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti è salito del 7,80% dal 30 dicembre 2024, data dell'ultimo valore patrimoniale netto. Tutti i settori hanno avuto una performance positiva, ma beni di lusso e bancari hanno riportato i guadagni più consistenti, grazie ai buoni risultati di alcuni dei loro protagonisti. Al contrario, le utility hanno risentito dei piani del Presidente americano di limitare la costruzione di parchi eolici negli Stati Uniti.


I bancari spingono Piazza Affari

A Piazza Affari, il Ftse Italia All Share Net Return è salito del 6,72% a gennaio, trainato soprattutto dai finanziari e dal massiccio consolidamento in atto nel settore a seguito dell'acquisizione di una quota di Mediobanca da parte di Monte Paschi. I titoli finanziari, e in particolare quelli bancari, avevano registrato la miglior performance anche a dicembre.

Solo i tecnologici e i titoli del consumo durevole hanno registrato una flessione, penalizzati rispettivamente da STM, che ha ottenuto risultati insoddisfacenti, e da Campari, che ha risentito dei timori di una guerra commerciale, così come tutti i protagonisti del settore delle bevande alcoliche in Europa. Le mid cap e le small cap hanno continuato a sottoperformare, con l'indice Star in rialzo solo del 4,02%.


Cosa significa essere un gestore attivo in un contesto di incertezza?

Nelle prossime settimane, la persistente incertezza sui dazi e, più in generale, la natura imprevedibile del nuovo Presidente degli Stati Uniti, potrebbero portare a un aumento della volatilità. In Europa, le elezioni tedesche saranno al centro dell'attenzione, soprattutto in attesa dell'eventuale abbandono della regola del deficit zero, che potrebbe tradursi in un piano di ripresa per la più grande economia della zona euro.

In tale contesto, un gestore attivo ha due possibilità. La prima é di fare trading su ogni singola notizia e provare ad anticipare i possibili movimenti di mercato. Questo si combina difficilmente con un approccio fondamentale che punta ad individuare le forze delle società sul medio-lungo periodo. Non é impossibile, ma é molto più aleatorio e difficile se si vuole avere un portafoglio diversificato.

La seconda, che riteniamo più sostenibile, é di provare ad astrarsi dai rumours di breve periodo, puntando su trend e/o dinamiche più strutturali. Ovviamente non possiamo totalmente evitare la volatilità di breve, ma almeno possiamo sfruttarla per aggiustare i nostri pesi in portafoglio, aumentandoli quando i prezzi ci sembrano troppo bassi e limandoli quando ci sono dei rialzi eccessivi. Proprio come quando si guida un’automobile sotto la pioggia, aumentando le distanze di sicurezza e riducendo la velocità, di fronte ad una tale imprevedibilità dobbiamo limitare gli investimenti più rischiosi e puntare un po’ di più sulle società con una buona visibilità sugli utili. Per esempio, società di software tipo SAP o Dassault Systèmes che hanno più dell’80% del loro fatturato ricorrente da un anno all’altro, e società di reti (come Terna) i cui utili sono legati all’evoluzione della “Regulated asset base” e dunque dei piani d’investimenti.

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