Finfluencer, la finanza al tempo dei social
Anche la finanza e l’economia sono sbarcate sulle piattaforme social più alla moda utilizzate dai giovanissimi. La figura del “Finfluencer” che elargisce consigli in materia di finanza personale sui social media ha conquistato sempre più “followers” e l’80% sono giovani. Ma tutto questo comporta dei rischi e i regolatori se ne sono accorti.
Su Tiktok e altre piattaforme oggi molto utilizzate, soprattutto dai più giovani, non spopolano solo cibo, viaggi e acquisti. Anche la finanza e l’economia sono sbarcate sulle piattaforme social più alla moda. In particolare, spopola la finanza personale.
E mentre la finanza tradizionale fa fatica ad avvicinare le giovani generazioni, sui social la crescente domanda di educazione finanziaria, tanto invocata come qualcosa che non è fatto abbastanza (anche in Italia), ha trovato il suo canale preferenziale.
Un sondaggio della Financial Services Compensation Scheme (FSCS) britannica ha rilevato che i giovani tra i 18 e i 34 anni sono i più propensi a credere che dovrebbe essere facile investire senza bisogno di una consulenza finanziaria professionale. Più della metà dei Millennial del Regno Unito (60%) e dei Gen-Z (57%) con prodotti finanziari sono convinti di poter trovare una buona consulenza finanziaria in rete, e quasi la metà dei Gen-Z (il 44%) pensa di poter trovare una buona consulenza finanziaria sui social media.
Una nuova figura di influencer
Parallelamente, sono spuntate come funghi le figure dei “Finfluencer”, ovvero “influencer” che condividono su piattaforme social informazioni di finanza e d’investimento.
Spesso sono studenti, o persone che decidono di condividere la propria esperienza. Autodidatti per la maggior parte. Ma con il dono della comunicazione. Sanno convincere, usano un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. Per questo hanno successo.
Si è stimato che il mercato dei Finfluencer valeva $104 miliardi nel 2022.
Fonte: The Finfluencer Appeal: Investing in the Age of Social Media Report.
La popolarità delle ‘investment communities’
Sono soprattutto i giovani e i giovanissimi a cercare informazioni e consigli in materia di finanza personale nella rete. E trovano moltissimo materiale, soprattutto in formato video e facilmente accessibile.
Un sondaggio di MagnifyMoney effettuato su un campione di 1500 Gen-Z e Millennials nel febbraio 2021 ha rivelato che quasi sei su dieci investitori dai 40 anni in giù sono membri di “investment communities” o “forum” come Reddit.com e che YouTube è la principale fonte di informazioni tra i giovani investitori. Altre piattaforme social visitate dagli internauti sono TikTok, Instagram, Twitter, gruppi su Facebook, e Reddit.
Fonte: Nearly 60% of Young Investors Are Collaborating, MagnifyMoney (febbraio 2021).
I rischi
Rivolgersi ad advisor finanziari non regolamentati è molto rischioso. Se ne sono accorti i regolatori che, in alcuni casi, hanno cominciato a prendere provvedimenti. Nel Regno Unito, per esempio, la FCA (Financial Conduct Authority) ha recentemente implementato nuove regole contro il “Far West” degli influencer finanziari che promuovono prodotti d’investimento nascondendone i rischi.
In particolare, la FCA ha stabilito nuove normative sulle modalità con cui i Finfluencers e le aziende che usano i social media devono includere nelle loro comunicazioni i rischi dei prodotti finanziari che promuovono.
Infatti, si legge sul sito della FCA, “esiste il rischio che i "Finfluencer" e le aziende siano responsabili di diffamazione pubblicando promozioni finanziarie inaccurate o false”.
Questo rischio è stato individuato soprattutto nei video e nelle immagini, dove, spesso, si elencano i benefici di un prodotto ma si lasciano i rischi nelle didascalie, magari poco visibili.
Inoltre, “non è necessario che tali promozioni abbiano l'intento di fuorviare o siano inaccurate, ma semplicemente devono causare, o essere idonee a causare, un grave danno alla reputazione di terzi”. Un esempio in questo caso si ha quando un Finfluencer impiegato da un’azienda per promuovere servizi finanziari si riferisce a quelli di un concorrente “come non conformi o utilizzati per frode, quando ciò non è vero”. In base alla nuova normativa, il Finfluencer incorrerebbe nell’accusa di diffamazione (di cui sarebbe ritenuta indirettamente responsabile anche l’azienda che lo impiega).
In Italia il fenomeno non sembra ancora diffuso come nei paesi anglosassoni. Tuttavia, la CFA Society Italy avverte che solo una piccolissima parte della miriade di contenuti relativi all’economia e alla finanza in Italia sono risultati come contenuti sponsorizzati. Quindi, anche in Italia potrebbe esserci presto bisogno di stabilire delle regole.
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