Potenziali rialzi dei tassi più aggressivi negli Stati Uniti; la Cina annuncia un piano per rilanciare l’economia
Fatti salienti
Stando al verbale dell’ultima riunione del Federal Open Market Committee, i tassi d’interesse americani potrebbero essere innalzati più rapidamente di quanto anticipano i mercati e la politica potrebbe passare da “neutrale” a “restrittiva”. Gran parte dei responsabili delle politiche ritiene che potrebbero essere necessari rialzi di 50 punti base nelle “prossime due riunioni” per contrastare l’inflazione. Nel frattempo, dalla seconda stima sulla crescita del PIL statunitense nel primo trimestre (T1) è emersa una contrazione dell’1,5%, più elevata dell’1,4% previsto in precedenza. La scorsa settimana l’Ufficio di bilancio del Congresso ha segnalato un’espansione del PIL nel 2022 pari al 3,1%. Pertanto, l’ufficio crede che la Fed sarà in grado di aumentare i tassi senza far scivolare l’economia in una recessione.
Notizie dal mondo
Li Keqiang ha ammesso che alcuni settori dell’economia cinese si trovano in maggiore difficoltà rispetto a quando era scoppiata la pandemia nel 2020. Il premier cinese ha svelato un programma in 33 punti per rilanciare l’economia nazionale, che include tagli alle imposte e investimenti infrastrutturali, invitando i funzionari a garantire una crescita “ragionevole” nel secondo trimestre e a ridurre la disoccupazione. Le sue parole hanno avvalorato la tesi secondo cui il Paese non riuscirà a raggiungere quest’anno l’obiettivo di un’espansione di circa il 5,5%, alla luce soprattutto dei persistenti lockdown imposti per contenere il COVID-19. Secondo quanto riferito da Bloomberg, gli analisti si aspettano ora un +4,5%.
Il numero sotto i riflettori: 93
A maggio l’indice tedesco attentamente monitorato Ifo Business Climate si è attestato a 93,0 punti, in ascesa rispetto al dato rivisto di aprile (91,9). La maggior parte degli economisti aveva previsto un calo e il presidente dell’Ifo Clemens Fuest ha affermato che l’economia “si è dimostrata resiliente di fronte alle inquietudini per l’inflazione, alle strozzature delle materie prime e alla guerra in Ucraina”. Inoltre, il PIL per il T1 è stato confermato allo 0,2% su base trimestrale e al 3,8% su base annua. Dopo la flessione dello 0,3% nel T4, alcuni avevano temuto una recessione tecnica della Germania. Anche la prima stima del PMI composito di maggio (54,6) si è rivelata superiore alle attese.
La parola della settimana
Quad: l’alleanza tra Stati Uniti, Giappone, Australia e India nell’ambito del Dialogo quadrilaterale di sicurezza. La scorsa settimana si è tenuto un vertice del Quad a Tokyo dove si è discusso di eventuali cambi di strategia per fronteggiare l’influenza cinese nella regione. L’alleanza è stata inizialmente costituita nel quadro della risposta allo tsunami nell’Oceano indiano del 2004. Durante la visita del presidente Joe Biden in Asia, gli Stati Uniti hanno anche annunciato un Quadro economico indo-pacifico, tra i cui partner si annoverano Australia, Giappone e Corea, volto a promuovere la “leadership economica” americana in tale area.
Prossimamente
Lunedì sono in programma gli indici del sentiment economico e industriale dell’eurozona, come pure il più recente dato sulla fiducia dei consumatori per il blocco europeo, seguiti martedì dalla stima preliminare sull’inflazione di maggio. La crescita del PIL australiano nel T1 sarà comunicata mercoledì. Lo stesso giorno, si riunirà inoltre la Banca del Canada per prendere una decisione sui tassi. Giovedì giungerà il PIL brasiliano per il T1 e venerdì le statistiche sull’occupazione statunitense di maggio.
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