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L’inflazione statunitense continua a rallentare; il Giappone nomina un nuovo governatore della banca centrale

  • 20 Febbraio 2023 (3 min di lettura)

Fatti salienti

L’inflazione annuale statunitense è diminuita per il settimo mese consecutivo a gennaio, attestandosi al 6,4% rispetto al 6,5% segnato a dicembre. L’inflazione core, che esclude energia e generi alimentari, ha raggiunto il 5,6%. Il miglioramento è stato più contenuto del previsto e ha compromesso le aspettative di un’imminente fine del ciclo di inasprimento da parte della Federal Reserve (Fed). I funzionari della Fed hanno dichiarato la scorsa settimana che i tassi di interesse potrebbero continuare a salire, in quanto la solidità del mercato del lavoro lascia presupporre che l’inflazione potrebbe rimanere elevata più a lungo. Spostando l’attenzione altrove, l’inflazione britannica è scesa per il terzo mese consecutivo, attestandosi al 10,1% a gennaio, mentre l’indice FTSE 100 ha raggiunto un nuovo record, chiudendo a quota 8.012,53 giovedì; è la prima volta che il benchmark delle blue chip oltrepassa la soglia degli 8.000 punti in chiusura.

 

Notizie dal mondo

Il governo giapponese ha designato l’economista Kazuo Ueda come nuovo governatore della Banca del Giappone (BoJ), in sostituzione di Haruhiko Kuroda, che lascerà le sue funzioni l’8 aprile. La nomina di Ueda ha suscitato stupore e ha fatto ipotizzare la fine della politica di controllo della curva dei rendimenti da parte della banca, volta a sopprimere i tassi a medio termine ma a lasciare relativamente inalterati i rendimenti a lungo termine, contribuendo a proteggere il reddito dei fondi pensione e di altri investitori istituzionali. La ratifica dell’incarico sarà con ogni probabilità una mera formalità e, in caso di esito positivo, Ueda presiederà la sua prima riunione della BoJ il 27-28 aprile. Nel frattempo, la crescita del PIL del Giappone per il quarto trimestre (T4) è stata dello 0,6% su base annua, in ripresa rispetto al calo dell’1% del T3, ma inferiore alle attese.

 

Il numero sotto i riflettori: $ 1.000 miliardi

Secondo un rapporto di BloombergNEF, il valore totale delle vendite di veicoli elettrici adibiti al trasporto di persone ha superato $ 1.000 miliardi. Lo studio ha rivelato che il 60% della spesa risale agli ultimi 18 mesi, con vendite annue di veicoli elettrici adibiti al trasporto di persone che hanno raggiunto $ 388 miliardi nel 2022, un aumento del 53% rispetto all’anno precedente, e che probabilmente supereranno $ 500 miliardi nel 2023. Questo risultato ha contribuito a portare gli investimenti globali nella transizione energetica nel 2022 al nuovo traguardo di $ 1.100 miliardi, eguagliando per la prima volta gli investimenti nei combustibili fossili. Tuttavia, il rapporto indica che è necessario triplicare gli investimenti per realizzare gli obiettivi di neutralità carbonica.

 

La parola della settimana: Inflazione supercore

E' un parametro di inflazione non convenzionale e vagamente definito che, come l’inflazione core, non tiene conto di energia e generi alimentari, ma neanche di altri settori, come quello residenziale, concentrandosi in sostanza sull’aumento dei prezzi allorché i lavoratori ricevono un compenso più elevato per i servizi. Escludendo i settori più volatili, questo indicatore mira a prevedere meglio i trend dell’inflazione sottostante. In un recente discorso, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che i servizi core, al netto degli alloggi, “potrebbero essere la categoria più importante per comprendere l’andamento futuro dell’inflazione core”. Pur essendo un indicatore potenzialmente utile dei principali fattori di inflazione, l’inflazione supercore non tiene conto delle spese di prima necessità sostenute dalle famiglie e, se osservata singolarmente, potrebbe involontariamente nascondere le pressioni inflazionistiche.

 

Prossimamente

Martedì la Reserve Bank of Australia pubblicherà il verbale della sua ultima riunione di politica monetaria e saranno annunciati i Flash PMI per l’eurozona, il Giappone, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il Federal Open Market Committee statunitense renderà noto mercoledì il verbale dell’ultima riunione di politica monetaria, mentre sarà rivelato l’ampiamente seguito indice tedesco ifo Business Climate. Giovedì sarà poi il turno dei dati definitivi sull’inflazione nell’eurozona di gennaio (la prima stima aveva mostrato che il tasso di inflazione annuale della regione era sceso all’8,5%, un minimo da otto mesi), mentre sarà divulgata la seconda stima sulla crescita del PIL statunitense per il T4. I dati definitivi relativi alla crescita del PIL in Francia e in Germania per il T4 saranno comunicati venerdì.

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