La BCE aumenta nuovamente i tassi, mentre si registra una ripresa della crescita economica negli Stati Uniti
Fatti salienti
La Banca centrale europea (BCE) ha innalzato i tassi di interesse di 75 punti base (pb) per il secondo mese consecutivo, portando il tasso di deposito di riferimento all’1,5%, un massimo dal 2009. La mossa riflette la costante volontà della BCE di contrastare l’inflazione, che a settembre ha raggiunto il livello record del 9,9% su base annua. La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha ammesso il rischio di una recessione nell’eurozona, il che ha indotto i mercati a prendere in considerazione previsioni meno aggressive sul fronte dei tassi. La BCE si è inoltre adoperata per ridurre il proprio bilancio pari a 8.800 miliardi di euro tagliando il sussidio sulla linea di credito chiave per le banche commerciali. Altrove, la Banca del Canada ha optato per un rialzo di 50 pb, portando il suo tasso di riferimento al 3,75%, mentre la Banca del Giappone ha mantenuto la sua posizione accomodante e ha conservato il suo tasso di riferimento al -0,1%.
Notizie dal mondo
La crescita economica degli Stati Uniti si è attestata al 2,6% annualizzato nel terzo trimestre, rivelandosi superiore alle aspettative e segnando una netta inversione di tendenza rispetto al calo del PIL dello 0,6% registrato nel secondo trimestre. Unitamente a una contrazione dell’1,6% nel trimestre precedente, i dati del secondo trimestre avevano alimentato le congetture di una possibile recessione del paese. La ripresa avvenuta tra luglio e settembre è imputabile al calo del disavanzo commerciale, mentre la crescita della spesa al consumo è rallentata all’1,4% dal 2% del trimestre precedente. Si tratta probabilmente di una conseguenza degli ingenti rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) statunitense, finalizzati a contenere l’aumento dei prezzi, con un altro consistente innalzamento previsto questa settimana.
Il numero sotto i riflettori: 3.9%
Nel terzo trimestre l’economia cinese è cresciuta del 3,9% su base annua, migliorando rispetto alla crescita dello 0,4% registrata nel secondo trimestre e battendo le previsioni del mercato. Il rimbalzo è stato determinato da una serie di misure di sostegno economico adottate dal governo cinese e da una solida attività manifatturiera. Delle statistiche distinte hanno evidenziato una ripresa contrastante, con un rallentamento della crescita delle esportazioni, un aumento della disoccupazione e un affievolimento della crescita delle vendite al dettaglio. I mercati azionari di Hong Kong e Shanghai, invece, si sono indeboliti da quando il presidente Xi Jinping ha annunciato un nuovo gruppo dirigente dopo essere stato rieletto per un terzo mandato, un fatto inedito, al Congresso del partito comunista.
La parola della settimana: Divario di emissioni
Espressione della differenza tra le emissioni di gas serra attese per il 2030 e il livello che dovrebbero raggiungere per scongiurare i peggiori effetti del cambiamento climatico. Il 13° Rapporto delle Nazioni Unite sul divario di emissioni ha evidenziato che gli impegni assunti a seguito della COP26 di Glasgow dello scorso novembre incidono in modo trascurabile sulle emissioni previste per il 2030, indicando che non esiste attualmente “un percorso credibile” per raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento a +1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Nel frattempo, l’Agenzia internazionale dell’energia ha segnalato che l’aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili a seguito dell’invasione dell’Ucraina potrebbe comportare il raggiungimento del picco delle emissioni nel 2025, prima di quanto previsto in precedenza. La COP27 inizierà in Egitto il 6 novembre.
Prossimamente
Questa settimana diverse banche centrali si riuniscono per deliberare sulla politica monetaria, a partire dalla Reserve Bank of Australia martedì, seguita dalla Fed e dalla Banca d’Inghilterra rispettivamente mercoledì e giovedì. Lunedì saranno pubblicate le stime preliminari sulla crescita economica dell’eurozona nel terzo trimestre e sarà svelato il tasso di inflazione di ottobre per la regione, mentre i PMI compositi di ottobre per Cina, India e Stati Uniti saranno presentati giovedì, in concomitanza con la pubblicazione del tasso di disoccupazione dell’eurozona a settembre. Venerdì sarà reso noto il PMI composito dell’eurozona, mentre gli Stati Uniti comunicheranno i dati sull’occupazione di ottobre.
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