Inflazione dell’eurozona in forte calo; la Fed mantiene invariati i tassi d’interesse
Fatti salienti
Secondo una stima preliminare, a ottobre l’inflazione annuale dell’eurozona è diminuita bruscamente dal 4,3% di settembre al 2,9%, un minimo da oltre due anni e al di sotto delle aspettative (3,1%). Il calo è ascrivibile principalmente ai minori prezzi energetici e al rallentamento dell’inflazione alimentare. A ottobre l’inflazione core, che esclude l’energia, i generi alimentari, l’alcol e il tabacco, è scesa dal 4,5% al 4,2%. Tuttavia, dati separati hanno mostrato anche un’attività economica più debole, con la crescita del PIL nella regione che si è contratta del -0,1% nel terzo trimestre (T3), un valore inferiore alle attese del mercato (espansione nulla).
Notizie dal mondo
La Federal Reserve (Fed) statunitense ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 5,25-5,50%, sottolineando i progressi compiuti nella lotta all’inflazione e nel riequilibrio del mercato del lavoro. Gli investitori hanno accolto con favore la notizia e, nella settimana fino alla chiusura di giovedì, l’indice MSCI World NR ha guadagnato il 4,09%. Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che le condizioni finanziarie si sono inasprite a causa di molteplici fattori, tra cui l’ascesa dei rendimenti obbligazionari. Ha inoltre precisato che un ulteriore aumento dei tassi e la loro permanenza su alti livelli dipenderanno dalla “totalità dei dati in arrivo”. Altrove, la Banca d’Inghilterra ha optato per lo status quo, con i tassi stabili al 5,25%, e abbassato le sue previsioni sulla crescita del PIL britannico.
Il numero sotto i riflettori: ¥ 17.000 miliardi
Il governo giapponese ha annunciato un pacchetto di misure fiscali per mitigare il potenziale impatto negativo dell’inflazione sull’economia. Sono stati stanziati oltre ¥ 17.000 miliardi ($ 113 miliardi) per una serie di interventi, tra cui tagli alle imposte e sussidi per il carburante e le bollette. L’inflazione è rimasta sopra l’obiettivo del 2% definito dalla Banca del Giappone (BoJ) per oltre un anno, anche se a settembre la componente core è scesa a un minimo da 13 mesi (2,8%). Nel frattempo, la produzione industriale giapponese si è confermata in territorio di contrazione per il quinto mese consecutivo, con l’indice definitivo dei direttori agli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero che ha chiuso ottobre a 48,7. Sebbene in lieve rialzo rispetto alla stima preliminare e superiore al 48,5 di settembre, l’indicatore permane sotto la soglia dei 50,0 punti.
La parola della settimana: Dichiarazione di Bletchley
Un accordo pionieristico per la collaborazione e la responsabilità a livello internazionale sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale (IA). Firmata da 28 Paesi, tra cui Stati Uniti e Cina, nonché dall’Unione europea, in occasione del Vertice sulla sicurezza dell’IA tenutosi a Bletchley Park nel Regno Unito, il documento promuove la trasparenza e la responsabilità di coloro che sviluppano la tecnologia dell’IA. Pur riconoscendo la possibilità di gravi danni “intenzionali o meno”, la dichiarazione si sofferma al contempo sulle opportunità per “trasformare e migliorare il benessere umano, la pace e la prosperità”. L’intesa segue un ordine esecutivo dell’amministrazione Biden che impone alle società tecnologiche di divulgare, prima di rilasciare nuovi modelli di IA, i risultati dei test di sicurezza.
Prossimamente
Lunedì la BoJ pubblicherà il verbale dell’ultima riunione di politica monetaria e i PMI definitivi di ottobre. Lo stesso giorno anche l’eurozona annuncerà le statistiche finali sui PMI di ottobre. Martedì la Cina svelerà le cifre delle esportazioni e la banca centrale australiana si riunirà per fissare i tassi d’interesse. Mercoledì la Germania comunicherà l’inflazione definitiva di ottobre. Giovedì giungeranno l’inflazione cinese di ottobre e la Sintesi delle opinioni della BoJ. Infine, venerdì è in programma il tasso di crescita del PIL britannico per il T3.
Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute
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