Azionario: ancora in rialzo, attesi segnali dai banchieri centrali
A luglio i mercati azionari hanno continuato la performance positiva che ha permesso di chiudere il primo semestre in significativa crescita. Preoccupa ancora l’inflazione e gli investitori sono in attesa di captare segnali sui prossimi passi di politica monetaria dall’incontro dei banchieri centrali a Jackson Hole.
I mercati azionari hanno continuato il rally a luglio, nonostante dati economici contrastanti. Se i dati sull’inflazione complessiva, in rallentamento, sono buoni, l’inflazione « core » resta elevata e continua a preoccupare le banche centrali. Questo ha portato la Federal Reserve, la Banca centrale europea e la Bank of England ad alzare i tassi d’interesse di un altro quarto di punto.
La stretta monetaria comincia a farsi sentire sul ciclo economico. Il settore manifatturiero continua a indebolirsi in Europa e in Asia, mentre l’indice che misura l'attività dei servizi in Francia ha segnalato un calo dell'attività dopo 4 mesi di continua crescita. La forza dei mercati azionari riflette tuttavia la speranza degli investitori che le politiche di inasprimento monetario stiano giungendo al termine senza aver portato a una grave recessione economica, come invece si temeva a fine 2022.
Infatti, nonostante il raffreddamento dell’economia come conseguenza dei rialzi dei tassi d’interesse, i fondamentali sono buoni. L’inflazione è ancora a un livello doppio rispetto al target delle banche centrali, ma rispetto a fine 2022 si è abbassata. Per gli Stati Uniti, che sono vicini alla fine del ciclo, non si parla più tanto di recessione – anche se non possiamo escluderla del tutto. La Fed ha frenato l’economia, ma senza imporre il costo sociale che si temeva con una recessione. I risultati societari riportati fino a inizio agosto sono stati migliori delle attese per la maggior parte delle aziende, dimostrando resilienza da parte delle imprese che hanno avuto il tempo e la capacità di prepararsi alle conseguenze della stretta monetaria.
Tensioni geopolitiche
Sul fronte geopolitico continuano le tensioni sino-americane. La Cina ha risposto alla limitazione degli investimenti nelle aziende tecnologiche cinesi imposta dagli Stati Uniti riducendo le esportazioni di alcuni metalli. Il prezzo del petrolio ha messo a segno un forte rimbalzo (+14%) dato che la domanda è in ripresa e l’OPEC continua a limitare l’offerta.
Sugli indici europei (il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti è salito appena sopra il 2%) i settori che erano in ritardo, come l’immobiliare e l’energia, hanno registrato un forte rimbalzo, come spesso accade all’inizio del nuovo semestre. In rally anche i titoli bancari, grazie a risultati semestrali molto solidi. Gli unici settori che hanno registrato un leggero calo sono stati quello delle utilities, del consumo discrezionale e della tecnologia, principalmente a causa del calo di alcuni titoli che potrebbero essere stati oggetto di prese di beneficio dopo la pubblicazione dei risultati semestrali.
Piazza Affari tra i migliori in Europa
Piazza Affari ha messo a segno una performance tra le migliori d’Europa nel mese di luglio. Il Ftse Italia All Share NT ha chiuso in rialzo del 4,84% e ancora una volta il mercato italiano si è confermato amplificatore dell’Eurozona. A guidare il rialzo sono stati soprattutto i titoli del settore bancario, che hanno molto peso sull’indice. In questo caso, i titoli bancari – che traggono beneficio da un contesto di tassi in rialzo – hanno contribuito per quasi il 60% alla buona performance del mercato, sostenuti da risultati semestrali molto solidi.
Al contrario, ancora una volta, i settori difensivi delle telecomunicazioni e dei consumi alimentari hanno registrato le peggiori performance mensili. Deboli anche le small e mid cap, che hanno continuato a registrare una forte sottoperformance, con l'indice Star in calo del 2,08%.
In questo contesto, il nostro Fondo AXA WF Italy Equity ha messo a segno una performance simile a quella del mercato (+4,79% sulla Classe d’Azioni A Eur1 ), soprattutto grazie alla selezione di titoli come Fineco, Intesa, Stellantis, BPER, Mediobanca, Enel, STM, Technoprobe, Nexi, BPM o anche Delonghi.
Ci aspettiamo volatilità, occhi puntati sui banchieri centrali
Nelle prossime settimane, i mercati azionari potrebbero essere volatili a causa di volumi scambiati tradizionalmente più deboli durante la pausa estiva. Se le pubblicazioni dei risultati societari hanno continuato ad animare i mercati azionari, indubbiamente le dichiarazioni dei banchieri centrali riuniti a Jackson Hole a fine mese saranno al centro dell'attenzione degli investitori.
I mercati cercheranno di capire se è in arrivo la tanto attesa flessione nell'inasprimento delle politiche monetarie, mentre si moltiplicano i segnali di un possibile rallentamento del ciclo economico.
Inoltre, a fronte di tale rallentamento e anche se i risultati semestrali hanno finora mostrato una buona tenuta delle imprese, è improbabile che questi vengano rivisti al rialzo, così come è ancora prematuro anticipare un aumento dei multipli di valutazione.
In questo contesto, restiamo fedeli alla nostra strategia di diversificazione e continuiamo a privilegiare le società che presentano più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili, dotate di buona visibilità sulle loro prospettive di crescita grazie all’esposizione a una tematica pluriennale e a una struttura finanziaria solida.
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