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Aggiornamento mercati

Mercati sulla buona strada per conseguire solidi rendimenti nel 2025; economia tedesca stagnante nel T3


Fatti salienti                                               

Dopo alcune settimane volatili, negli ultimi giorni i mercati hanno vissuto un periodo più sereno, sostenuti dalle speranze di un taglio dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Tuttavia, sebbene le recenti turbolenze abbiano in parte attenuato il rally di quest’anno, soprattutto nel settore tecnologico, penalizzato da timori per le valutazioni, i mercati entrano nel mese di dicembre con rendimenti totali da inizio anno decisamente positivi per i principali indici. Alla chiusura di giovedì, il S&P 500 e il Nasdaq a forte trazione tecnologica hanno guadagnato rispettivamente il 17% e il 21%, mentre i listini MSCI Emerging Markets e MSCI Europe sono saliti entrambi del 30%. Inoltre, l’indice JP Morgan Global Government Bond ha esibito un rialzo del 7% e il ML Global High Yield è avanzato del 10%.*

* Fonte: FactSet, dati al 27 novembre 2025. In dollari USA.


Notizie dal mondo

Stando alla Revisione della stabilità finanziaria della Banca centrale europea, nonostante l’incertezza in materia di politica commerciale “potrebbe aumentare nuovamente”, il grave rischio di una guerra generalizzata dei dazi sembra essere diminuito. Il documento ha evidenziato che le inquietudini per le finanze pubbliche sotto pressione potrebbero pesare sui mercati obbligazionari globali, mentre il sentiment dei mercati azionari potrebbe mutare improvvisamente qualora le prospettive di crescita dovessero deteriorarsi o se le società non riuscissero a soddisfare le aspettative sugli utili. Tuttavia, ha precisato che il sistema bancario dell’eurozona “ha dimostrato resilienza ai recenti shock, sorretto da robusti capitali, liquidità e redditività”.  Altrove, i mercati hanno reagito in modo moderato all’attesissima legge di bilancio del Regno Unito presentata mercoledì, con i rendimenti dei Gilt a 10 anni in lieve flessione nel corso della giornata. 


Il numero sotto i riflettori: 0%

Nel terzo trimestre (T3) l’economia tedesca ha registrato una stagnazione, con una crescita dello 0% su base destagionalizzata rispetto a una contrazione dello 0,2% nel T2. Le deboli esportazioni hanno frenato l’attività, la spesa al consumo delle famiglie è calata per la prima volta dal T4 del 2023, mentre la spesa pubblica è aumentata. Su un altro fronte, l’indice attentamente seguito Ifo Business Climate della Germania è sceso a novembre, poiché le società hanno continuato a non essere convinte che la maggiore economia europea sia in grado di rilanciare la crescita. L’indice Ifo, che si basa su circa 9.000 risposte fornite da imprese dei servizi, del settore manifatturiero, del commercio e dell’edilizia, è scivolato a 88,1 nel corso del mese rispetto all’88,4 di ottobre. 


La parola della settimana:

Mutirão globale: alla conferenza COP30 di novembre è stato lanciato un appello per un “mutirão globale”, letteralmente uno “sforzo collettivo”, affinché il mondo agisca in modo unitario contro il cambiamento climatico. Tuttavia, non è stata definita alcuna tabella di marcia per eliminare gradualmente i combustibili fossili. Durante la conferenza delle Nazioni Unite, i rappresentanti hanno concordato di triplicare i finanziamenti per l’adattamento al fine di sostenere “coloro che sono meno responsabili dei cambiamenti climatici ma più colpiti dai loro effetti”. È stato inoltre adottato un meccanismo per una transizione equa, volto a garantire un passaggio giusto ed equilibrato a un’economia a basse emissioni di carbonio, assistendo i Paesi interessati dal cambiamento. Al vertice hanno partecipato circa 200 nazioni, ma gli Stati Uniti non hanno inviato nessuna delegazione.


Prossimamente

Martedì saranno svelate le cifre aggiornate dell’inflazione nell’eurozona; a ottobre il tasso annuo della regione si è attestato al 2,1%, in calo rispetto al 2,2% di settembre. Mercoledì l’Australia pubblicherà i dati relativi alla crescita economica nel T3 e saranno anche resi noti gli indici dei direttori agli acquisti (PMI) compositi per l’eurozona, il Giappone, il Regno Unito e gli Stati Uniti. L’eurozona annuncerà venerdì le statistiche sulla disoccupazione e la terza stima sulla crescita del PIL nel T3. La precedente stima indicava un’espansione dell’1,4% su base annua, leggermente inferiore all’1,5% del T2.

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