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ETF: mercato in crescita nonostante il contesto incerto

Introduzione

Sebbene il contesto macroeconomico rimanga preoccupante, il mercato degli ETF UCITS continua a registrare una crescita record
Nonostante la volatilità del mercato, gli indici azionari e del reddito fisso hanno generato solidi rendimenti da inizio anno
Rispetto agli Stati Uniti, i rendimenti corretti per il rischio sono più interessanti in altre regioni

Nel 2025 gli investitori in ETF (Exchange-Traded Fund) hanno dovuto fronteggiare un significativo aumento dell'incertezza economica globale. Tuttavia, sebbene il contesto di mercato degli ultimi sei mesi sia stato caratterizzato dalla volatilità, riteniamo che vi siano ragioni per cui gli investitori in ETF possano guardare con ottimismo ai prossimi mesi


Peggioramento del quadro macro

Certo, gli ostacoli non sono mancati: le tensioni in Medio Oriente si sono notevolmente intensificate, gli Stati Uniti hanno perso il rating creditizio AAA, il cosiddetto "eccezionalismo americano" è in declino e infine la guerra commerciale, con l'annuncio di nuovi dazi generalizzati il 2 aprile, il "Liberation Day".

La retorica geopolitica ed economica globale è diventata conflittuale e ciò crea incertezza per gli investitori in ETF. Tuttavia, con l'evolversi di questa guerra commerciale (sebbene si tratti certamente di uno shock macroeconomico), la realtà è forse meno dura della retorica.

Al di là delle turbolenze, i mercati sono generalmente in buona forma: le obbligazioni offrono agli investitori un reddito costante, mentre le azioni hanno anch'esse registrato robusti guadagni, soprattutto in Europa e Asia.


Il mercato degli ETF è in ascesa

Il contesto febbrile non ha ridotto l'interesse degli investitori per gli ETF. Il mercato degli ETF UCITS continua a registrare una crescita record, con afflussi per $ 277 miliardi nel 2024, mentre il 2025 è sulla buona strada per raggiungere un nuovo massimo dopo che a fine maggio sono stati toccati $ 145 miliardi.1

In questo contesto, si è registrata una forte domanda di ETF azionari (soprattutto su azioni europee e globali), poiché gli investitori cercano diversificazione sullo sfondo di una perdurante incertezza.

Anche la domanda degli investitori legata agli ETF obbligazionari continua ad evolversi. Questa classe di attivi rappresenta circa il 25% degli asset gestiti dagli ETF UCITS, ma i flussi sono sempre più diretti verso strategie gestite attivamente: nel complesso, gli asset gestiti attivamente dagli ETF sono cresciuti del 24% annuo dal 2015 e gli afflussi sono aumentati da $ 7 miliardi nel 2023 a oltre $ 19 miliardi nel 2024. Questa dinamica sta proseguendo nel 2025, con flussi già registrati per $ 9 miliardi.

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Le obbligazioni sulla giusta strada

Da inizio anno, i rendimenti obbligazionari globali sono stati prevalentemente positivi: i titoli di Stato e le obbligazioni high yield sono entrambi saliti del 7%.2  Le problematiche legate alla stabilità fiscale e all'inflazione hanno suscitato preoccupazioni, ma ciò non ha compromesso la capacità di generare reddito per gli investitori. Nonostante le voci di nervosismo sui mercati obbligazionari, i rendimenti dei benchmark permangono in range ben definiti.

Tuttavia, le azioni del governo americano hanno minato la fiducia: gli investitori in ETF vogliono un compenso maggiore per detenere asset statunitensi e ciò ha determinato un aumento dei rendimenti dei Treasury rispetto ai titoli di Stato di altri paesi. Infatti, nella maggior parte delle dimensioni, i premi di rischio sono in aumento. Sebbene nessuno dei movimenti del mercato obbligazionario sia stato particolarmente drammatico, chi ha investito negli ETF sui Treasury potrebbe essere penalizzato da una perdurante sottoperformance relativa.

Come minimo, a meno che i tagli alla spesa federale non siano significativi, gli investitori in ETF dovranno affrontare nei prossimi anni nuove e cospicue emissioni per rifinanziare il debito pubblico da parte di Washington.

Tuttavia, i premi per il rischio corporate sono rimasti stabili, riflettendo il vigore sottostante dell'economia statunitense. A tale riguardo, il credito corporate appare relativamente solido. Per ora, qualsiasi deterioramento percepito dell'affidabilità creditizia statunitense ha avuto un impatto limitato sull'indebitamento delle società. L'emissione rimane sana e la domanda è robusta e, a nostro avviso, il credito come classe di attivi resta relativamente stabile.

A livello tattico, l'estate potrebbe essere un periodo di sovraperformance dei mercati obbligazionari. Ci aspettiamo che la domanda di credito si confermi molto sostenuta e che i problemi e le insolvenze del credito corporate nel mercato high yield restino rari; riteniamo che, in questo mondo incerto, il credito a breve duration nei settori investment grade e high yield sia un punto di forza. Gli spread saranno anche contratti, ma i rendimenti risultano interessanti a circa il 5% per l'investment grade statunitense e a oltre il 7% per l'high yield.3

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Le azioni mantengono la calma

Il mercato azionario potrebbe destare maggiori preoccupazioni, soprattutto in termini di valutazioni. Negli Stati Uniti, l'indice S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto nuovi massimi. Il rapporto prezzo/utili corretto per il ciclo è tornato quasi ai massimi storici, mentre il rapporto tra capitalizzazione del mercato azionario e PIL è il più alto mai registrato. Entrambi suggeriscono che il mercato azionario possa risultare sopravvalutato.

Tuttavia, le società quotate negli Stati Uniti hanno di recente pubblicato solidi utili e, su tale fronte, si stima ancora una crescita a due cifre per quest'anno e il prossimo.

 

L'economia non è in recessione e sul mercato monetario c'è un'abbondante liquidità. Inoltre, la tecnologia si sta muovendo velocemente e, dato il rapido sviluppo delle applicazioni di intelligenza artificiale, potrebbe essere una fonte di eccezionale stimolo per la crescita e la produttività negli Stati Uniti e altrove.

Rispetto agli Stati Uniti, i rendimenti corretti per il rischio sembrano più interessanti in altre regioni e il riallineamento del commercio globale e delle alleanze politiche potrebbe preannunciare una migliore performance relativa in Europa, in Asia, grazie alla Cina, e in altri mercati emergenti negli anni a venire. Dall'inizio dell'anno gli indici MSCI Asia e MSCI Europe hanno ottenuto rendimenti eccellenti, rispettivamente del 13% e del 22%.


Uno sguardo al futuro

Le attuali prospettive geopolitiche ed economiche sono gravate da preoccupazioni. Gli investitori in ETF hanno tratto ottimi rendimenti dalle azioni e i mercati del credito stanno ancora una volta generando un reddito discreto.

È probabile che i mercati riscontrino una maggiore volatilità nelle settimane e nei mesi a venire. I rischi macroeconomici, latenti dalla fine di aprile, stanno riemergendo. Ciò riflette in larga misura il fatto che molti dati economici hanno segnalato una certa resilienza. La crescita dell'occupazione, nonostante sia in rallentamento, rimane positiva.

Il mondo sta cambiando, ma il capitalismo di mercato non è morto; semplicemente, i suoi meccanismi sono stati scossi. Questo crea incertezza. Tuttavia, i fondamentali sono ancora solidi per i mercati globali degli ETF e il livello di scontro con gli Stati Uniti dovrebbe alla fine diminuire. L'indice di volatilità VIX si attesta a quota 16 e l'indice ICE Corporate Bond da uno a cinque anni ha un rendimento del 4,5%: entrambi i valori appaiono buoni.4

Pertanto, i portafogli di ETF bilanciati e diversificati con una solida esposizione ai flussi di reddito del credito e alla crescita degli utili della tecnologia dovrebbero potenzialmente continuare a registrare guadagni.

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