
Azionario europeo: ancora in rialzo, offre valore e potenziale di crescita
Introduzione
Dopo l’atteso rapporto sul mercato del lavoro statunitense, che ha mostrato dati contrastanti sull'occupazione, la Federal Reserve (Fed) ha ridotto i tassi di 25 punti base. Il presidente della banca centrale, Jerome Powell, ha annunciato di aspettarsi altri due tagli entro la fine dell'anno, prima che i dati sulla crescita pubblicati la settimana successiva potessero potenzialmente mettere in discussione questo scenario.
A settembre ci sono stati anche nuovi annunci di sovrattasse doganali da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in vigore dal 1° ottobre. Queste sovrattasse si applicano ai farmaci di marca o brevettati che vengono importati, a meno che l'azienda non costruisca il proprio stabilimento farmaceutico negli Stati Uniti. Si applicano inoltre ai veicoli pesanti e ad alcuni elettrodomestici (come mobili da cucina, lavandini da bagno, ecc.).
In Francia, la rapida nomina di un nuovo Primo Ministro (Sébastien Lecornu) ha in qualche modo rassicurato i mercati nel corso del mese, anche se poi questa nomina è durata solo 26 giorni.
Rimbalzo dei semiconduttori
A settembre, l’indice DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti ha messo a segno un progresso del 2,79%. Il forte rimbalzo dei titoli dei semiconduttori ha sostenuto la performance del settore tecnologico, che è cresciuto di oltre il 10%.
Anche i settori ciclici, beni di consumo discrezionali e industriali, hanno registrato buone performance dopo l'annuncio del taglio dei tassi negli Stati Uniti. Al contrario, i settori difensivi dei beni di consumo di base e dei servizi di comunicazione hanno sofferto, così come quello sanitario, ulteriormente penalizzato dall'annuncio di nuove tasse.
Performance contrastanti dei finanziari a Milano
A Piazza Affari l'indice FTSE Italia All-share con dividendi reinvestiti è salito dell'1,23%, mentre l'indice FTSE Italia STAR ha registrato un rialzo di appena lo 0,54%. I settori ciclici dei materiali e dell'industria hanno registrato le performance migliori, così come quello tecnologico, trainato dai semiconduttori e dall'impatto dell'implementazione dell'intelligenza artificiale. Sono stati penalizzati i settori difensivi dei beni di consumo di base e della sanità e, dal canto loro, i titoli finanziari hanno iniziato a registrare performance più contrastanti.
Torna l’appetito per gli asset rischiosi, ma restano motivi di preoccupazione nel breve termine
La ripresa dei tagli dei tassi da parte della Fed, a fronte delle preoccupazioni sul mercato del lavoro, ha portato a un rinnovato interesse per gli asset rischiosi. Tuttavia, il deterioramento dei dati economici in Europa, le preoccupazioni fiscali nei paesi sviluppati, il rallentamento del mercato del lavoro americano e il rischio geopolitico, con l'intensificarsi delle provocazioni russe nei confronti della NATO, costituiranno inevitabilmente fonti di preoccupazione per le prossime settimane. Molta attenzione dei mercati si concentrerà sulla pubblicazione dei risultati trimestrali. Si cercherà soprattutto di capire quali sono i potenziali impatti dei tassi di cambio e delle tariffe doganali in vigore dal 1° agosto.
Le azioni europee offrono potenziale di crescita e valore a lungo termine
Nel corso di quest’anno, le azioni europee hanno registrato una performance significativa, con gli indici regionali che hanno superato comodamente altri principali mercati. Da inizio anno, l'indice Euro Stoxx 600 ha reso il 25% in termini di dollari USA, contro il 16% dell'MSCI World e il 13% e 16% rispettivamente per gli indici S&P 500 e Nasdaq. Le azioni europee sono state naturalmente più economiche rispetto alle statunitensi. Ma mentre il divario di valutazione si è ridotto dai livelli più estremi, dato l'attuale contesto di miglioramento delle condizioni macroeconomiche e solidi impegni politici a lungo termine, riteniamo che questa classe d’attivi possa continuare a offrire valore rispetto al mercato statunitense, che quest'anno ha raggiunto nuovi massimi multipli.
Da inizio anno, il settore azionario europeo con le migliori performance è quello bancario. In agosto, le azioni delle banche europee hanno raggiunto i livelli più alti dal 2008, anno della crisi finanziaria globale, grazie ai tassi d’interesse a lungo termine che hanno contribuito ad aumentare i loro profitti.
Il contesto macroeconomico più ampio sta migliorando: la zona euro è cresciuta dello 0,1% nel secondo trimestre, un rallentamento rispetto all'espansione dello 0,6% del primo trimestre, ma migliore rispetto al risultato stabile previsto dal mercato. In miglioramento anche il sentiment, con previsioni di crescita del PIL in aumento.

Previsione di crescita cumulativa del PIL reale (l'asse y mostra la percentuale). Fonte: EPFR, Haver Analytics, Goldman Sachs Global Investment Research
L’inflazione nell’intero blocco è rimasta comodamente intorno al target del 2% della Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, al confronto con un’inflazione del 2,7% negli Stati Uniti, dove si prevede un aumento delle pressioni sui prezzi a causa dei dazi dell’amministrazione Trump. L’impatto complessivo dei dazi sull’Eurozona resta da vedere, ma l’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti a luglio ha dato sia alle aziende sia agli investitori una chiarezza che era molto necessaria. Gli esportatori europei dovranno tuttavia fare i conti con dazi più elevati rispetto al passato. Nonostante motivi di preoccupazione dovuti ai dazi, all’incertezza geopolitica e alla crescita economica lenta, riteniamo che le azioni europee offrano ancora un considerevole valore. Con valutazioni attraenti e la prospettiva di un miglioramento della crescita e del consolidamento, grazie anche al piano di rilancio della Germania, prima economia dell’Eurozona, ci sono molte ragioni per essere ottimisti.
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