La Cina allenta i lockdown dovuti alla pandemia; il G7 fissa un tetto al prezzo del petrolio russo
Fatti salienti
La Cina ha allentato alcune delle sue regole anti COVID-19 più rigide, aprendo la strada a una riapertura della seconda economia mondiale. I cittadini possono ora viaggiare più liberamente all'interno della Cina e fare la quarantena a casa invece che in strutture statali e interi quartieri o città non saranno più soggetti a lockdown. La decisione è stata vista in parte come una risposta alle proteste contro i rigidi controlli, nonostante il numero record di nuovi casi giornalieri registrato di recente. Se da un lato l'allentamento delle restrizioni potrebbe favorire la crescita economica, dall'altro gli esperti hanno avvertito che un aumento dei nuovi casi potrebbe sovraccaricare il sistema sanitario del Paese. Il rapporto sul commercio di novembre ha evidenziato una decelerazione nella crescita delle esportazioni e delle importazioni, indicando una modesta dinamica economica che potrebbe preoccupare le autorità di Pechino.
Notizie dal mondo
L'economia dell'eurozona ha registrato un'espansione superiore alle attese, pari allo 0,3% nel terzo trimestre (T3) rispetto alla precedente stima dello 0,2%, grazie agli investimenti fissi e ai consumi delle famiglie. Nonostante abbia suggerito che l'eurozona è probabilmente "vicina al picco dell'inflazione", il capo economista della Banca centrale europea (BCE), Philip Lane, ha lasciato intendere che i rialzi dei tassi di interesse dovranno continuare, anche se a un ritmo più lento. Nel frattempo, l'economia giapponese si è contratta meno di quanto inizialmente stimato nel terzo trimestre, con una diminuzione su base annua dello 0,8%. Sebbene si tratti ancora di un forte calo rispetto alla crescita del 4,5% registrata nel secondo trimestre, la revisione al rialzo potrebbe offrire un primo segnale di ripresa.
Il numero sotto i riflettori: 60$
I Paesi del G7 hanno fissato un limite di prezzo di 60 dollari al barile per il greggio russo trasportato via mare, nel tentativo di limitare i ricavi petroliferi della Russia. Il limite di prezzo, entrato in vigore il 5 dicembre, è inferiore ai 65-70 dollari inizialmente proposti, ma ben al di sopra dei prezzi scontati a cui i Paesi hanno acquistato il greggio russo negli ultimi mesi. Nel frattempo, le preoccupazioni per la recessione e l'indebolimento della domanda di carburante hanno spinto i prezzi del petrolio ai livelli più bassi dell'anno, con i future sul greggio Brent scesi ben al di sotto dei 77 dollari al barile venerdì mattina.
La parola della settimana: Biocrediti
Un nome abbreviato per i crediti di biodiversità e uno strumento potenziale nel paniere di soluzioni per affrontare il degrado dell'ambiente naturale. Ancora in fase embrionale, i biocrediti sono concepiti per incentivare il flusso di capitali verso progetti di conservazione e ripristino. Secondo una ricerca pubblicata in occasione della conferenza sulla biodiversità COP15 in Canada, sono probabilmente un'opzione migliore rispetto alle compensazioni, che potrebbero finire per danneggiare l'ambiente. Tuttavia, è probabile che si troveranno ad affrontare problemi di verifica e tracciabilità, come è accaduto per i meccanismi simili relativi alle emissioni di carbonio.
Prossimamente
La prossima settimana sarà dominata dalla politica monetaria. Mercoledì la Federal Reserve statunitense si riunisce per prendere una decisione sui tassi d'interesse e annunciare le sue ultime proiezioni economiche, mentre la Banca d'Inghilterra e la BCE terranno le proprie riunioni giovedì. Per quanto riguarda gli aggiornamenti economici, le stime finali dei tassi d'inflazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito per il mese di novembre saranno comunicate rispettivamente martedì e mercoledì. Venerdì saranno annunciati gli indici flash dei responsabili degli acquisti per l'eurozona, il Giappone, il Regno Unito e gli Stati Uniti.
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