Azionario: l’attenzione torna sui dati macro

  • 16 Giugno 2023 (3 min di lettura)

Dopo settimane di rialzi, i mercati azionari dell’eurozona a maggio sono girati in negativo. La stretta monetaria messa in atto dalle banche centrali comincia a trasmettersi all’economia e i mercati guardano con preoccupazione ai primi segnali di rallentamento. Resta positivo il settore della tecnologia grazie all’ottimismo sugli sviluppi dell’AI. Vista l’incertezza, manteniamo una strategia che punti a investire dove possiamo avere più visibilità o più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili.

Il mese di maggio ha messo il freno alle ottime performance dei mercati azionari europei negli ultimi cinque mesi. L’ottimismo dei mercati, che recentemente è stato alimentato dai risultati trimestrali, ha lasciato il posto ai timori di recessione. I dati macroeconomici mostrano un deterioramento della crescita, anche se il mercato del lavoro resta in buona salute. I rialzi dei tassi da parte delle banche centrali hanno alimentato i timori di un deterioramento dell’attività economica. I listini sono scesi e hanno rinunciato ad alcune delle ottime performance messe a segno di recente.

 

La stretta monetaria si sta gradualmente trasmettendo all’economia

Se negli Stati Uniti la trattativa tra Repubblicani e Democratici sull'innalzamento del tetto del debito è stata al centro di molti dibattiti, sono soprattutto i dati macroeconomici ad aver attirato l'attenzione degli investitori. Il deterioramento degli indicatori dell’attività industriale sia in Europa che negli Stati Uniti suggerisce che l'inasprimento delle condizioni finanziarie si sta gradualmente trasmettendo all’economia. Il rallentamento della crescita sta accelerando, tanto più che la ripresa in Cina appare meno vigorosa del previsto.

Il buon andamento dei servizi e la tenuta del mercato del lavoro non bastano a rassicurare gli investitori, poiché sono tra i principali motivi del proseguimento delle politiche restrittive delle banche centrali. Il focus delle banche centrali infatti è sull’inflazione dei servizi, l’inflazione “core”, che si è rivelata più appiccicosa del previsto e più difficile da debellare. Quanto al mercato del lavoro, al netto delle distorsioni che si sono create post-Covid si è creata una sorta di resilienza con i salari che continuano a crescere. Tutto ciò fa temere che il tanto atteso cambiamento delle politiche restrittive delle banche centrali possa in definitiva essere ritardato.

 

L’ottimismo sull’Intelligenza Artificiale permette di limitare le perdite

Solo l’emergere delle prospettive di crescita offerte dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI), alimentate tra l’altro dall’inatteso innalzamento degli obiettivi di Nvidia, player chiave nei semiconduttori per calcoli complessi, ha permesso ai mercati azionari internazionali di limitare il calo. Il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti, che era salito dell'1,44% ad aprile, ha chiuso in calo del 2,51% a fine maggio.

Nel corso del mese, il Ftse Italia All Share NT ha perso il 2,86%. Ad eccezione dei beni del consumo di base, sostenuti dalla crescita del titolo Campari, e dei tecnologici, tutti gli altri settori di Piazza Affari hanno registrato un calo. Tra i titoli tecnologici hanno messo a segno una buona performance in particolare i segmenti legati ai semiconduttori, che sono tra i primi a beneficiare dell'ascesa dell'AI. Al contrario, l’immobiliare ha sofferto, penalizzato dal rialzo dei tassi decennali, sfavorevoli ai titoli di lunga durata, così come il settore dell'energia, che ha risentito della debolezza dei prezzi di petrolio e gas.

Ancora una volta i titoli a piccola e media capitalizzazione hanno sotto performato. L’indice Star delle small e mid cap ha lasciato sul terreno il 3,98% nel mese di maggio.

In questo contesto, il nostro Fondo AXA WF Italy Equity ha perso meno rispetto al mercato, lasciando sul terreno il 2,52% sulla Classe d’Azioni A Eur1 . Questo grazie principalmente alla selezione di titoli quali Technoprobe, STM, Mediobanca, Brembo, Labomar, Technogym, Pharmanutra, Energy, Valsoia che hanno messo a segno rialzi dal 5% al 18%. Tra i migliori, Pharmanutra ha chiuso in rialzo del 18% e Labomar vicino al 17% dopo che l’azionista principale ha annunciato un’offerta pubblica d’acquisto con l’obiettivo di ritirare la società dalla Borsa. Questo tipo d’operazioni, se ripetuto, potrebbe finalmente interrompere la sottoperformance delle small e mid cap.

 

Ci aspettiamo ancora volatilità

Nelle prossime settimane ci aspettiamo che il mercato rimanga volatile, in attesa di indicazioni più chiare su quali saranno i prossimi sviluppi, sulla politica monetaria e sullo stato dell’economia.

Innanzitutto bisognerà capire quale potrebbe essere l’impatto del rallentamento in atto sui risultati societari e poi quali saranno le prossime decisioni delle banche centrali circa l’evoluzione della loro politica monetaria, al fine di determinare quale dovrebbe essere il multiplo di valutazione appropriato.

In questa fase ci sembra ancora prematuro anticipare un rialzo dei multipli di valutazione e l'attuale rallentamento economico ci lascia cauti sulla probabilità di una generalizzata revisione al rialzo dei risultati societari. In questo contesto, rimaniamo fedeli alla nostra strategia di diversificazione e continuiamo a privilegiare le società che presentano più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili.

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