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Aggiornamento mercati

L’inflazione dell’eurozona è salita; le azioni statunitensi hanno segnato nuovi massimi


Fatti salienti

Secondo una stima flash ufficiale, a giugno l’inflazione annuale dell’eurozona è salita dall’1,9% di maggio al 2%, obiettivo della Banca centrale europea. Si tratta del primo aumento da gennaio e riflette le persistenti pressioni sottostanti sui prezzi, in particolare nel settore dei servizi, dove l’inflazione è salita dal 3,2% al 3,3%. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di generi alimentari, energia, alcolici e tabacco, è rimasta invariata al 2,3%. Durante il Forum della BCE sul central banking tenutosi la scorsa settimana a Sintra, in Portogallo, la presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che i decisori politici rimarranno “vigili” e continueranno a decidere la politica monetaria di riunione in riunione.


Notizie dal mondo

Nonostante l’incertezza del 2025, la scorsa settimana gli indici S&P 500 e Nasdaq hanno toccato nuovi massimi, segnando il miglior trimestre in oltre un anno, grazie all’ottimismo sui negoziati commerciali e a dati sull’occupazione migliori del previsto. Secondo Reuters, l’indice S&P 500 ha guadagnato l’11% nel trimestre fino al 30 giugno, mentre il Nasdaq è salito del 18%. Nel mentre, il 2 luglio il mercato dei titoli di Stato britannici ha registrato una forte correzione, provocata dai timori di un ulteriore deterioramento fiscale e dalle speculazioni circa la possibile sostituzione della Cancelliera Reeves. Tuttavia, il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato che Rachel Reeves rimarrà in carica e i rendimenti si sono leggermente ripresi.


Il numero sotto i riflettori: 51,3

L’attività economica cinese è tornata a crescere a giugno dopo l’aumento della produzione industriale, come confermato dall’indice dei direttori agli acquisti Caixin definitivo. Il PMI composito, che comprende i dati sia del settore manifatturiero che dei servizi, è salito a 51,3 dal 49,6 di maggio (oltre 50 il dato indica espansione). Altrove, il PMI composito giapponese è salito a 51,5 a giugno rispetto al 50,2 precedente, segnando il tasso di espansione più rapido da febbraio. Il PMI composito degli Stati Uniti ha registrato invece un lieve calo da 53,0 a 52,9, benché la produzione manifatturiera sia tornata a crescere, registrando il miglior tasso di espansione da febbraio.


La parola della settimana

Global Liveability Index: una classifica delle “città più vivibili” al mondo, stilata dalla Intelligence Unit di The Economist, che valuta le condizioni di vita in 173 località in tutto il mondo sulla base di diversi indicatori. L’indice valuta cinque diversi fattori (stabilità, sanità, istruzione, infrastrutture, cultura e ambiente) per stabilire quali aree offrono le migliori e le peggiori condizioni di vita, generando una classifica che va da 1, condizioni intollerabili, a 100, condizioni ideali. Quest’anno la capitale della Danimarca, Copenaghen, ha superato Vienna, da tre anni in cima alla classifica, come città più vivibile al mondo, con un punteggio di 98,0. Il punteggio medio delle località analizzate è stato di 76,1, con punteggi in calo per il fattore stabilità ma in aumento per i fattori istruzione, sanità e infrastrutture.


Prossimamente

Martedì la Reserve Bank of Australia si riunirà per decidere la politica monetaria: nella riunione di maggio i funzionari avevano tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 3,85%. Mercoledì la Cina renderà noto l’ultimo aggiornamento sull’inflazione, mentre la Fed pubblicherà il verbale della recente riunione di politica monetaria in cui aveva deciso di lasciare i tassi invariati al 4,25%-4,50% per la quarta volta consecutiva. Venerdì il Regno Unito pubblicherà i dati mensili sulla crescita del PIL, mentre il Canada comunicherà i dati sulla disoccupazione.

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