
La Fed ha messo in guardia sui dazi; l’IPC cinese è tornato in territorio positivo
- 14 Luglio 2025 (5 min di lettura)
Fatti salienti
Stando al verbale dell’ultima riunione di politica monetaria, la maggior parte dei funzionari della Federal Reserve (Fed) ha avvertito che i dazi statunitensi potrebbero avere “effetti più persistenti sull’inflazione”. Il verbale segnala inoltre come improbabile un taglio dei tassi d’interesse nella riunione di luglio. In generale i funzionari hanno convenuto che, con la crescita economica e il mercato del lavoro “ancora solidi” e “l’attuale politica monetaria moderatamente o leggermente restrittiva, il comitato si trova in una buona posizione per aspettare di avere maggiore chiarezza sulle prospettive dell’inflazione e dell’attività economica”. A giugno, la Fed ha lasciato i tassi invariati al 4,25%-4,50%. Nel mentre, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha prorogato la sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci, rinviando la scadenza al 1° agosto, e ha annunciato nuove aliquote per alcuni Paesi.
Notizie dal mondo
Il tasso d’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) cinese per giugno si è attestato allo 0,1% su base annua, segnando la prima rilevazione positiva da gennaio, in aumento rispetto al -0,1% di maggio. Il tasso di inflazione destagionalizzato è stato stimato allo 0,11% su base mensile a giugno, il massimo dal settembre dello scorso anno. Con la ripresa da maggio, l’IPC core (che esclude i prezzi più volatili di prodotti alimentari ed energia) è salito allo 0,7%, il ritmo più veloce dall’aprile dello scorso anno e in rialzo rispetto allo 0,6% di maggio. Tuttavia, nonostante l’aumento del CPI a giugno, i prezzi alla produzione hanno continuato a diminuire, portando l’inflazione alla produzione al -3,6% su base annua, in calo rispetto al -3,3%.
Il numero sotto i riflettori: 100 miliardi di dollari USA
Fino a questo momento dell’anno i fondi azionari europei hanno beneficiato di afflussi per oltre 100 miliardi di dollari USA, un dato triplicato rispetto allo stesso periodo del 2024. Viceversa, secondo i dati di LSEG Lipper Funds, i deflussi dai portafogli azionari statunitensi sono più che raddoppiati, arrivando a quasi 87 miliardi di dollari USA, ed evidenziano una persistente preferenza per l’Europa rispetto agli Stati Uniti. Sebbene il mercato statunitense abbia registrato ottime performance nelle ultime settimane, da inizio anno l’indice MSCI Europe è salito del 25%, mentre l’indice delle blue chip statunitense S&P 500 dell’8%.1
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La parola della settimana
Unità di elaborazione grafica: un’unità di elaborazione grafica, o GPU, è un tipo di microchip utilizzato per accelerare l’elaborazione di immagini digitali e la grafica computerizzata, e oggi anche per molto altro. Inizialmente associate ai videogiochi, queste unità, con la loro capacità di gestire esigenze informatiche sofisticate, hanno giocato un ruolo di primo piano nell’attuale boom di intelligenza artificiale generativa. La scorsa settimana, il valore di borsa del colosso statunitense di produzione di chip Nvidia, uno dei primi operatori in questo settore, ha superato la soglia dei 4.000 miliardi di dollari USA nelle contrattazioni intraday, diventando la prima società quotata a raggiungere questo traguardo storico.
Prossimamente
Questa settimana l’attenzione sarà rivolta agli aggiornamenti sull’inflazione. Martedì sia gli Stati Uniti che il Canada pubblicheranno i loro ultimi dati sull’inflazione, seguiti dal Regno Unito mercoledì e dall’eurozona e dal Giappone rispettivamente giovedì e venerdì. Per quanto riguarda gli altri aggiornamenti economici, martedì sarà pubblicato il tasso di crescita del PIL cinese per il secondo trimestre: nel primo trimestre il dato era stato del 5,4% su base annua, in linea con quello del quarto trimestre. Martedì sarà pubblicato anche l’ultimo indice ZEW Economic Sentiment dell’eurozona, che riflette le attese sulle prospettive economiche a sei mesi della regione. Giovedì il Regno Unito pubblicherà i dati sulla disoccupazione.
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