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Europa: alternativa per gli investitori all’incertezza USA

Introduzione

L’incertezza negli USA ha riportato l’Europa al centro dell’attenzione degli investitori. Del resto, il Vecchio Continente offre una miriade di opportunità. Con quasi 450 milioni di consumatori e moltissime società leader a livello mondiale è il maggiore blocco commerciale al mondo, oltre che campione mondiale nella sostenibilità.

La recente sovraperformance dei mercati europei rispetto a quelli statunitensi è una chiara dimostrazione che gli investitori hanno rivolto la loro attenzione al Vecchio Continente, spinti sia dall’incertezza politica e normativa negli Stati Uniti e sia dalla più generale tendenza alla deglobalizzazione.

Ma al di là dell’incertezza geopolitica causata dagli Stati Uniti, l’Europa vanta un enorme potenziale d’investimento: è leader nella sostenibilità e sede di numerose imprese internazionali di primo piano, oltre a ospitare una delle più grandi borse valori al mondo, Euronext, con una capitalizzazione di mercato di circa 6.000 miliardi di dollari1. Inoltre, i potenziali cambiamenti nelle relazioni commerciali e di sicurezza globali offrono all’Europa l’opportunità di creare un’economia unificata e un’infrastruttura del mercato finanziario ancora più solide.

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Crescita lenta, ma grande potenziale d’investimento

È indubbio che l’Europa abbia sofferto di una crescita lenta. Nel secondo trimestre (T2), il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0,1% rispetto allo 0,6% del T1. Ma c’è ancora molto carburante nel serbatoio per alimentare la crescita futura.

Nell’ultimo World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita dell’1% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026 per l’Eurozona, in rialzo rispetto allo 0,9% totale del 20242. La regione vanta un potenziale di crescita maggiore, poiché l’Unione europea (Ue) a 27 Stati, che conta oltre 448 milioni di consumatori, è una delle economie di maggiori dimensioni al mondo, nonché il mercato unico più vasto. L’Ue è il principale partner commerciale di 80 Paesi, mentre gli Stati Uniti lo sono solo per poco più di 20 Paesi.3, 4Oltre al contesto europeo caratterizzato da tassi di interesse più bassi, l’allentamento delle norme sul debito da parte della Germania, con circa 1.000 miliardi di euro destinati agli investimenti in difesa e infrastrutture, potrebbe rivelarsi molto significativo per una maggiore crescita a lungo termine in tutto il blocco. Certamente vi è margine per un’ulteriore unificazione economica e finanziaria degli Stati membri dell’Ue come antidoto a qualsiasi impatto negativo della guerra commerciale guidata dagli Stati Uniti.

Antidoto contro l’incertezza negli USA

Se da un lato la rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa ha contribuito a portare i mercati azionari statunitensi a una serie di nuovi massimi negli ultimi anni, le valutazioni alle stelle, unite all’incertezza politica, hanno spinto gli investitori a orientarsi verso nuove opportunità. È eloquente il fatto che dall’inizio dell’anno l’Euro Stoxx 600 abbia registrato un aumento del 26%, mentre l’indice S&P 500 delle blue chip USA abbia raggiunto l’11%.5 Inoltre, la selezione di titoli value in Europa, rispetto al predominio di titoli growth negli Stati Uniti, e i dividend yield più elevati hanno fornito ulteriori incentivi.

Il dato incoraggiante è che gli analisti azionari continuano a prevedere una crescita degli utili per le società dell’universo Euro Stoxx pari al 7,6% annuo, con una stima del consensus riferita agli utili per azione 2026 pari a 40,20 euro rispetto ai 36,10 euro di quest’anno. Secondo Bloomberg, la crescita degli utili europei si è attestata al 15% finora nel T2. L’argomentazione a favore delle azioni europee rimane forte quando gli indicatori di valutazione statunitensi segnalano “rischio”.6 Storicamente, i rendimenti totali delle azioni europee sono sempre stati più equilibrati, con il reddito da dividendi che ha contribuito ai rendimenti tanto quanto i puri aumenti di prezzo, a differenza di quanto avvenuto negli USA.

Nell’universo del reddito fisso, i mercati delle obbligazioni corporate europee continuano a essere sostenuti da fondamentali resilienti, rendimenti interessanti e forti afflussi. Un ulteriore aumento della domanda è probabile dato che gli investitori cercano di assicurarsi rendimenti interessanti.

In particolare, l’emissione di obbligazioni denominate in euro da parte di società al di fuori dell’Eurozona è aumentata vertiginosamente nel 2025, arrivando quasi a 100 miliardi di euro a metà giugno, rispetto a una media di 32 miliardi di euro nello stesso periodo degli ultimi cinque anni7.

Visti i timori relativi alla politica statunitense, è possibile che gli investitori internazionali vogliano aumentare la loro allocazione in obbligazioni europee. Certamente, dal punto di vista degli investitori asiatici, la copertura del rischio di cambio è più conveniente per un portafoglio di obbligazioni europee rispetto a uno di obbligazioni denominate in dollari.

Leader globale degli investimenti sostenibili

L’Europa resta una forza trainante delle iniziative internazionali in materia di clima ed è un polo consolidato nel campo dell’innovazione “green”. Fu in Europa, 10 anni fa, che venne adottato l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 °C.

Gli investimenti in energie pulite devono aumentare ogni anno fino ad arrivare a 4.000 miliardi di dollari e l’Europa sembra destinata a beneficiare di questa dinamica, creando nuove potenziali opportunità per gli investitori.8 Questo ritmo di investimenti è sostenuto dalle importanti basi del Green Deal europeo del 2019, che mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. L’iniziativa si concentra su diverse aree, dal rafforzamento degli investimenti in energie pulite all’innovazione tecnologica sul clima, dagli oceani all’agricoltura, dai trasporti alla finanza e allo sviluppo regionale attraverso investimenti sostenibili.

Sfide

Naturalmente l’Europa non è esente da sfide: la sua redditività subirà senza dubbio il contraccolpo dei dazi commerciali statunitensi, senza contare il protrarsi del conflitto in Ucraina. A lungo termine, tuttavia, è probabile che continui a offrire agli investitori un ventaglio di opportunità in continua espansione. Un approccio più coeso e mirato da parte dei leader europei, un’ulteriore integrazione dei mercati dei capitali e del settore bancario, nonché i vantaggi derivanti dal finanziamento comune delle energie rinnovabili e di altri progetti infrastrutturali dovrebbero fornire solide basi a lungo termine per la crescita economica. La pace in Ucraina, un rapporto stabile con gli Stati Uniti e l’impegno a favore dell’innovazione sono ulteriori elementi che potrebbero contribuire a un futuro molto più roseo per l’Europa.

  • World Economic Outlook Update, luglio 2025: Global Economy: Tenuous Resilience amid Persistent Uncertainty
  • EU position in world trade - Commissione europea
  • Fatti e cifre principali | Unione europea
  • FactSet. In dollari USA. Dati al 14 agosto 2025.
  • Paranoid | AXA IM UK
  • The euro area bond market
  • Net Zero by 2050 – Analisi - AIE

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