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Sostenibilità

Europa: leader globale nelle opportunità di investimento sostenibile

Introduzione

L'Europa resta una forza trainante delle iniziative internazionali in materia di clima
La regione gode di un solido quadro politico e dimostra un forte impegno da parte di governi, investitori e aziende
Ogni anno, gli investimenti legati all'energia pulita devono salire a 4.000 miliardi di dollari e l'Europa sembra potenzialmente destinata a trarne beneficio, dal momento che è già un hub di innovazione con un ampio ventaglio di opportunità di investimento sostenibile

Da anni l'Europa è l'epicentro della lotta contro il cambiamento climatico. Grazie ai suoi impegni a lungo termine, oggi è un laboratorio internazionale di opportunità di innovazione e investimento, che potrebbe trarre enormi benefici dal fatto che, a livello globale, gli investimenti annuali nell'energia pulita devono più che triplicare entro il 2030 e raggiungere 4.000 miliardi di dollari per arrivare a zero emissioni nette entro il 2050.1

L'accordo di Parigi, un trattato internazionale giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico, è stato adottato dieci anni fa da 196 parti alla COP21 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) del 2015 proprio in Europa. Il suo obiettivo è limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, ma preferibilmente a 1,5°C, rispetto ai livelli preindustriali.

Nei successivi 10 anni sono stati compiuti progressi, ma la lotta contro il riscaldamento globale è tutt'altro che conclusa. Le temperature continuano a salire: il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato.2

Tuttavia, se da un lato l'Europa è leader in campo ambientale, sociale e di governance (ESG), dall'altro la posizione della nuova amministrazione statunitense verso la sostenibilità è stata fonte di grande preoccupazione. Il presidente Donald Trump si è nuovamente ritirato dall'accordo di Parigi e continua a incoraggiare la produzione di combustibili fossili, mentre l'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente sta rivedendo le normative sull'inquinamento climatico, atmosferico e idrico.

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Forte impegno internazionale a favore dello zero netto

Tuttavia, gli impegni globali verso la transizione restano molto forti, soprattutto in Europa, che è un grande investitore in energie rinnovabili, dall'eolico all'idroelettrico, fino al solare.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha rimodellato la percezione della sicurezza energetica e costretto il continente ad accelerare la transizione energetica. Nel 2023 i paesi dell'Unione europea (UE) hanno investito quasi 110 miliardi di euro in progetti nel settore delle energie rinnovabili.3

L'UE spende 10 volte di più per investire nell'energia pulita rispetto ai combustibili fossili e rappresenta quindi un polo di opportunità davvero enorme per gli investitori.4

Questo ritmo di investimenti è sostenuto dalle importanti basi del Green Deal europeo del 2019, che comprende oltre 175 direttive, tutte volte a fare dell'Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. L'iniziativa si concentra su diverse aree, dal rafforzamento degli investimenti in energie pulite all'innovazione tecnologica in materia di clima, dagli oceani all'agricoltura, dai trasporti alla finanza e allo sviluppo regionale attraverso investimenti sostenibili.

E sebbene la recente reazione negativa nei confronti dei criteri ESG sia stata ben documentata, l'impegno dell'Europa verso lo zero netto continua ad accelerare.  Ad esempio, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro in investimenti sostenibili nel prossimo decennio5 e nel 2024 ha annunciato che investirà un importo record di 7 miliardi di euro in infrastrutture di trasporto sostenibili, sicure e intelligenti.6

Tra i numerosi altri obiettivi, l'UE ha stabilito quello di garantire che entro il 2035 tutte le vendite di autovetture e furgoni nuovi riguardino veicoli elettrici a emissioni zero.7 E per potenziare le infrastrutture dei veicoli elettrici nel continente, l'UE ha introdotto una legge che prevede la creazione di stazioni di ricarica rapida ogni 60 chilometri lungo le autostrade entro la fine del 2025.8

Un numero sempre crescente di aziende europee sta integrando gli impegni ambientali non solo nella propria rendicontazione, ma anche nelle proprie strategie aziendali. Ciò si riflette in standard di settore come l'iniziativa Science Based Targets (SBTi), un organismo globale che consente alle aziende di fissare obiettivi di riduzione dei gas serra in linea con le scienze climatiche, al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.

Questo processo prevede un approccio strutturato in cinque fasi, che include l'impegno a raggiungere gli obiettivi, il loro sviluppo, la presentazione per la convalida e la divulgazione dei progressi compiuti. La convalida assicura che gli obiettivi siano credibili e misurabili, in modo da aiutare le aziende a dimostrare il loro impegno per la sostenibilità e ad allinearsi agli obiettivi dell'accordo di Parigi. Attualmente il 65% dell'indice MSCI Europe, in base alla capitalizzazione di mercato, ha un obiettivo convalidato da SBTi contro il 47% del S&P 500.9

  • How the energy crisis sped up Europe's green transition
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Un panorama di investimento fiorente

Questo slancio ha creato una miriade di opportunità per gli investitori: dalle strategie di transizione carbonica che investono in aziende impegnate nel percorso verso l'azzeramento delle emissioni nette, ai portafogli d'impatto che investono in aziende e progetti i quali offrono soluzioni specifiche a rischi come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, ad esempio energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti o silvicoltura sostenibile.

I green bond, i cui fondi sono destinati a progetti che contribuiscono al raggiungimento di obiettivi ambientali e climatici, hanno registrato una crescita molto forte, che dovrebbe proseguire anche in futuro. Questa crescita non dovrebbe sorprendere, dato che oggi i green bond sono ormai consolidati nel mercato mainstream, offrendo in genere un rendimento simile a quello delle obbligazioni tradizionali.

Trainata in parte dal Green Deal europeo e dalla necessità di finanziare la transizione verso un'economia verde a basse emissioni di carbonio, l'emissione di green bond è aumentata significativamente in Europa, dove le emissioni corporate sono cresciute rapidamente, dal 5,6% delle obbligazioni societarie totali emesse nel 2020 al nuovo massimo del 13% nel 2024.10

E mentre i green bond emessi dai governi sono passati dal 3% nel 2020 al 4% nel 2024, quelli emessi dalle imprese hanno rappresentato quasi il 60% del valore complessivo dei green bond governativi e corporate emessi nell'UE nel 2024, raggiungendo 33,6 miliardi di euro11.

Anche l'impegno da parte dei titolari di attivi e dei gestori patrimoniali europei rimane molto elevato. Un sondaggio ha rilevato che, nonostante la retorica proveniente dagli Stati Uniti, gli investitori istituzionali e i gestori patrimoniali britannici ed europei sono sempre più impegnati sul fronte degli investimenti sostenibili. Nello specifico, oltre la metà degli intervistati (il 58%) prevede di aumentare le allocazioni di impatto nei prossimi 12 mesi, mentre è degno di nota il fatto che nessuno degli intervistati intenda ridurre le proprie allocazioni.12

  • Green bonds in Europe | Home page dell'Agenzia europea dell'ambiente
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  • Nearly all (93%) of UK and European institutional investors "concerned" about sustainability under a Trump presidency – comunicato stampa | Pensions For Purpose

Una chiara direzione di marcia

In definitiva, nonostante la decisione del governo statunitense di fare marcia indietro sui propri impegni in materia di clima, gli impegni dei governi, delle imprese e degli investitori europei a favore degli investimenti sostenibili e dell'allocazione di capitali a sostegno della transizione rimangono saldi.

Fondamentalmente, per quanto riguarda le iniziative di sostenibilità e il potenziale di investimento, riteniamo che l'Europa sia all'avanguardia; continuiamo infatti a intravedervi una solida pipeline di opportunità di investimento sostenibili con profili di rischio/rendimento interessanti, che hanno il potenziale per offrire valore a lungo termine agli investitori.

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