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La Banca mondiale taglia le previsioni sulla Cina; i rendimenti obbligazionari salgono sulla scia dei timori per i tassi d’interesse

  • 09 Ottobre 2023 (3 min di lettura)

Fatti salienti

La Banca mondiale ha tagliato le sue previsioni sul tasso di crescita cinese per il 2024 al 4,4% rispetto a una stima iniziale del 4,8%, una decisione giustificata dall’elevato indebitamento, l’invecchiamento della popolazione e una vacillante ripresa post-pandemia. Per la regione dell’Asia orientale e del Pacifico nel suo complesso, l’istituzione ha abbassato le prospettive per il 2024 dal 4,8% al 4,5%, alla luce del rallentamento dell’economia globale, gli alti tassi d’interesse e il protezionismo commerciale. In un rapporto separato, la Banca mondiale ha ridotto le previsioni sul commercio globale per il 2023; si aspetta ora una crescita dello 0,8%, meno della metà dell’1,7% anticipato ad aprile. Inoltre, ha mantenuto pressoché invariate le stime per il 2024 al 3,3% dal precedente 3,2%, affermando però che iniziano a emergere segnali di frammentazione delle supply chain.

 

Notizie dal mondo

I rendimenti obbligazionari sono saliti; gli investitori temono infatti che, per contrastare l’inflazione, le banche centrali manterranno i tassi d’interesse su livelli elevati più a lungo del previsto, con conseguenti ripercussioni negative sulla crescita globale. A metà settimana i rendimenti dei Treasury decennali statunitensi sono aumentati ai massimi da 16 anni, mentre quelli del decennale tedesco, un benchmark dell’eurozona, hanno raggiunto il valore più alto degli ultimi 12 anni prima di cedere terreno nei giorni successivi. Di pari passo con il calo dei rendimenti, dovuto in parte a un’indagine sull’occupazione statunitense nel settore privato inferiore alle attese, l’indice JP Morgan Global Government Bond è rimasto pressoché stabile a -0,38% nella settimana fino alla chiusura di giovedì (i prezzi delle obbligazioni variano in senso inversamente proporzionale rispetto ai rendimenti)1 .

 

Il numero sotto i riflettori: 553.052

Secondo il rapporto annuale dell’International Federation of Robotics (IFR), il mercato globale della robotica industriale è cresciuto del 5% nel 2022 con 553.052 nuove installazioni. L’Asia è stata il principale consumatore con il 73% di tutti i nuovi robot immessi in commercio, guidata dalla Cina, dove in media le installazioni di robotica sono aumentate ogni anno del 13% dal 2017 al 2022. L’Europa si è confermata in seconda posizione, con l’installazione del 15% di tutti i nuovi robot industriali lo scorso anno. L’IFR ha riferito che la carenza di manodopera in molti Paesi sviluppati, unita a una riconfigurazione delle supply chain, sostiene la domanda di automazione. L’organizzazione prevede che il mercato della robotica industriale si espanda di un ulteriore 7% nel 2023.

 

La parola della settimana: Table Mountain (Montagna della Tavola)

Metafora coniata dal capo economista della Banca d’Inghilterra Huw Pill per l’attuale ciclo di politica monetaria. Si riferisce all’idea che i tassi d’interesse raggiungeranno un picco e vi rimarranno a lungo, come la cima piatta e larga della Table Mountain in Sudafrica. I mercati si aspettano che la Federal Reserve statunitense mantenga i tassi d’interesse tra il 5,25% e il 5,50%, il livello a cui si trovano da luglio, fino al termine del secondo trimestre del 2024. Il modello di politica alternativo, in cui i tassi salirebbero bruscamente e scenderebbero rapidamente, prende il nome di “Cervino”, proprio come la ripida montagna delle Alpi.

 

Prossimamente

Questa settimana, a partire da lunedì, si terranno le riunioni annuali della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale. Martedì verrà pubblicata un’indagine sulle aspettative inflazionistiche dei consumatori statunitensi, mentre mercoledì giungeranno il verbale dell’ultima riunione di politica monetaria del Federal Open Market Committee e il tasso d’inflazione tedesco per il mese di settembre. La crescita del PIL britannico ad agosto e l’inflazione statunitense di settembre saranno comunicate giovedì. La Cina svelerà venerdì le statistiche sull’inflazione e le esportazioni, mentre l’eurozona annuncerà le cifre della produzione industriale.

 

Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute

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