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Il PIL statunitense tiene il passo nel T2; netto calo dell’inflazione nell’eurozona

  • 02 Ottobre 2023 (3 min di lettura)

Fatti salienti

L’economia statunitense ha mantenuto ampiamente il suo slancio nel secondo trimestre (T2), con la crescita annuale del PIL confermata al 2,1%, mentre il tasso del T1 è stato rivisto al rialzo dal 2,0% al 2,2%. Secondo un rapporto ufficiale, l’espansione è ascrivibile principalmente all’aumento di investimenti delle imprese, consumi e spesa pubblica, come pure a un declino delle importazioni. Anche le esportazioni sono diminuite, compensando in parte la crescita. Stando al più recente indicatore GDPNow della Fed di Atlanta, che stima la crescita in base agli attuali dati economici, l’economia americana dovrebbe aver accelerato nel T3. Tuttavia, gli economisti ritengono che il rallentamento dei consumi potrebbe comportare una contrazione nel T4.

 

Notizie dal mondo

A settembre l’inflazione annuale dell’eurozona è scesa bruscamente al 4,3% dal 5,2% di agosto, un minimo dall’ottobre 2021. L’inflazione core, dalla quale sono esclusi energia, generi alimentari, alcol e tabacco, è calata dal 5,3% al 4,5%, alimentando le speranze che la Banca centrale europea non proceda a un’ulteriore stretta dopo aver innalzato lo scorso mese i tassi a un livello record. Altrove, dal verbale dell’ultima riunione della Banca del Giappone è emerso che uno dei decisori politici reputava “chiaramente in vista” l’obiettivo d’inflazione del 2%, mentre un altro intravedeva “ancora una strada molto lunga da percorrere”. La scorsa settimana il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato un nuovo pacchetto di stimoli per sostenere le famiglie, alle prese con un maggiore costo della vita, investendo al contempo nella crescita economica.

 

Il numero sotto i riflettori: $ 4.500 miliardi

L’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) ha dichiarato la scorsa settimana che, per raggiungere le zero emissioni nette, gli investimenti annui in energia pulita a livello globale devono aumentare a circa $ 4.500 miliardi entro i primi anni del 2030, rispetto ai $ 1.800 miliardi previsti quest’anno. Nella sua tabella di marcia aggiornata Net Zero by 2050, l’AIE ha inoltre segnalato che la domanda di combustibili fossili deve diminuire di un quarto entro la fine di questo decennio, con i tagli alle forniture compensati dagli investimenti in energia pulita per evitare dannose impennate dei prezzi. Secondo l’AIE, gli obiettivi delle zero emissioni nette e di un riscaldamento limitato a 1,5°C sono ancora possibili, ma per conseguirli è essenziale una solida cooperazione internazionale.

 

La parola della settimana: Legge CHIPS

La legge Creating Helpful Incentives to Produce Semiconductors (CHIPS) and Science Act (Legge sulla creazione di incentivi utili alla produzione di semiconduttori e sulla scienza) prevede investimenti per $ 280 miliardi con l’obiettivo di sviluppare e rilocalizzare le tecnologie statunitensi, come la produzione di semiconduttori, rafforzando le supply chain e la sicurezza interna. Dopo la sua promulgazione da parte del presidente Joe Biden nell’agosto 2022, a settembre sono stati stanziati circa $ 238 milioni per creare otto hub regionali per l’innovazione nel settore della microelettronica, il più grande finanziamento concesso finora nell’ambito della legge. Nel frattempo, lo scorso mese è entrata in vigore la Legge europea sui chip, che mira a incrementare la quota dell’UE nella produzione globale di semiconduttori dal 10% ad almeno il 20% entro la fine di questo decennio.

 

Prossimamente

Lunedì la Banca del Giappone pubblicherà la sua Sintesi delle opinioni, comprese le proiezioni correlate a inflazione e crescita economica. Sarà inoltre svelato il tasso di disoccupazione dell’eurozona per il mese di agosto. La Reserve Bank of Australia fisserà martedì i tassi d’interesse, che a settembre sono rimasti stabili per la terza volta consecutiva. Nel corso della settimana sono attesi i dati definitivi di settembre per molteplici indici dei direttori agli acquisti (PMI). Mercoledì saranno comunicati i PMI compositi di Stati Uniti, Regno Unito, eurozona e Giappone. Gli Stati Uniti e il Canada annunceranno venerdì le statistiche sulla disoccupazione di settembre.

 

Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute

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