Il FMI alza le previsioni sulla crescita globale; l’inflazione dell’eurozona diminuisce
Fatti salienti
Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha innalzato le previsioni sulla crescita globale per il 2024 al 3,2%, leggermente più elevate rispetto a quelle di gennaio (3,1%), cui seguirà un’espansione del 3,2% nel 2025. L’istituzione ha evocato l’affievolirsi degli shock legati ai prezzi energetici e la ripresa dell’offerta di manodopera, sostenuta in molte economie avanzate dall’immigrazione, ma ha avvertito che la tenuta dell’economia mondiale nel suo complesso “nasconde forti divergenze tra i Paesi”. Il FMI anticipa inoltre che l’inflazione globale scenderà a una media annua del 5,9% nel 2024 e del 4,5% nel 2025, dal 6,8% del 2023. AXA IM stima che la crescita del PIL mondiale calerà nel 2024 al 3,0% dal 3,2% dello scorso anno, per poi risalire al 3,1% nel 2025.
Notizie dal mondo
A marzo l’inflazione annuale dell’eurozona è stata confermata al 2,4%, in flessione dal 2,6% di febbraio, rafforzando le aspettative che la Banca centrale europea inizierà a tagliare i tassi d’interesse a giugno. La crescita più lenta degli stipendi e la domanda depressa hanno esercitato pressioni al ribasso sull’inflazione, nonostante l’ascesa dei prezzi dei servizi. Nella regione l’inflazione core, dalla quale sono esclusi generi alimentari, energia, alcolici e tabacco, è diminuita dal 3,1% al 2,9%. Nel frattempo, l’inflazione del Regno Unito è scesa dal 3,4% al 3,2%, un minimo da oltre due anni, mentre in Giappone il tasso primario ha rallentato dal 2,8% al 2,7% e l’omologo core dal 2,8% al 2,6%.
Il numero sotto i riflettori: 5,3%
Nel primo trimestre (T1) del 2024 l’economia cinese è cresciuta del 5,3% su base annua, superando le attese del mercato del 4,4% e in rialzo dal 5,2% del T4. La solida performance è stata trainata dalla politica governativa di sostegno e dai maggiori investimenti pubblici, in particolare delle imprese statali, mentre quelli privati sono rimasti deboli. AXA IM prevede per l’anno in corso una crescita del PIL del 5,0%, in linea con l’obiettivo del governo. I deludenti dati sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno tuttavia evidenziato un rallentamento della domanda interna. Ci aspettiamo ancora un taglio di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria nei prossimi mesi.
La parola della settimana: “Pascolo solare”
I greggi di pecore contribuiscono al mercato delle energie rinnovabili, pascolando nei prati dove sono installati i pannelli solari, in punti difficili da raggiungere per i tagliaerba. Secondo l’American Solar Grazing Association, negli ultimi due anni il numero di siti che utilizzano questo metodo di manutenzione naturale è aumentato di 10 volte. Le sue stime indicano che circa 80.000 pecore pascolano oggi su 100.000 acri di terreni in 27 Stati americani. Favorito dall’Inflation Reduction Act del 2022, lo scorso anno il settore dell’energia solare statunitense ha esibito il ritmo di crescita più elevato in assoluto, con un ampliamento della capacità del 51% rispetto al 2022.
Prossimamente
Martedì giungeranno le stime preliminari sugli indici dei direttori agli acquisti di aprile per il Giappone, l’eurozona, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Mercoledì verrà diffuso l’indice Ifo Business Climate della Germania, un indicatore attentamente seguito. La Francia svelerà giovedì i dati sulla disoccupazione; lo stesso giorno è in programma la prima stima sulla crescita del PIL statunitense per il T1. Venerdì la Banca del Giappone si riunirà per fissare i tassi d’interesse e pubblicherà inoltre le prospettive economiche trimestrali.
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