Il conflitto in Medio Oriente rischia di far impennare l’inflazione; la crescita della Cina supera le aspettative
Fatti salienti
Il conflitto tra Israele e Palestina è proseguito e la cancellazione del previsto vertice tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i leader mediorientali ha smorzato le speranze di una rapida risoluzione. L’agenzia di rating S&P ha messo in guardia sul rischio di una nuova recrudescenza dell’inflazione per l’economia mondiale, qualora il conflitto dovesse aggravarsi. Finora la reazione del mercato e le ricadute sull’economia mondiale sono rimaste limitate, con modesti aumenti dei prezzi dell’oro e del petrolio, ma con un evidente scarso sostegno dei beni rifugio per quanto riguarda le obbligazioni. Nel corso della settimana e fino alla chiusura di giovedì, le azioni mondiali sono scese del 2,06%.
Notizie dal mondo
L’inflazione annuale nell’eurozona è stata confermata al 4,3% a settembre, con un ritmo di crescita dei prezzi più lento in confronto al 5,2% del mese precedente. L’inflazione di fondo, che esclude energia, cibo, alcol e tabacco, è rimasta in linea con la stima iniziale, scendendo al 4,5% dal 5,3%. Nel Regno Unito, invece, l’inflazione annuale si è inaspettatamente mantenuta al 6,7%, al di sopra delle previsioni di diminuzione al 6,6%, poiché l’aumento dei costi del carburante ha compensato il primo calo mensile dei prezzi dei generi alimentari da due anni a questa parte. In Giappone, l’inflazione di fondo è aumentata del 2,8% a settembre rispetto all’anno precedente, in diminuzione rispetto al 3,1% di agosto e segnando un minimo da 13 mesi.
Il numero sotto i riflettori: 1,3%
La crescita economica della Cina ha superato le aspettative nel terzo trimestre (T3) grazie all’incremento dei consumi e dell’attività industriale. Il PIL ha registrato un’espansione trimestrale dell’1,3%, superiore alle attese, anche se la revisione al ribasso del secondo trimestre (allo 0,5%) ne giustifica una parte. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno evidenziato un aumento più elevato del previsto a settembre, rispettivamente del 5,5% e del 4,5% annuo, verosimilmente per effetto dei recenti stimoli economici del governo cinese. Tuttavia, le difficoltà del settore immobiliare e altri freni continuano a rappresentare un rischio per la seconda economia mondiale.
La parola della settimana: Litografia ultravioletta profonda
Gli Stati Uniti hanno inasprito le restrizioni sulle esportazioni di chip per semiconduttori avanzati e di strumenti per la produzione di chip in Cina, compresi alcuni sistemi di litografia ultravioletta profonda (DUV). L’accesso alle apparecchiature equivalenti più avanzate - i sistemi di litografia ultravioletta estrema - il cui impiego nella produzione ad alta precisione è destinato alla stampa di circuiti su chip minuscoli, è già stato negato alla Cina. Il nuovo divieto, volto a impedire che la Cina entri in possesso di tecnologie innovative che potrebbero trovare applicazione in campo militare, prevede anche un ampliamento dei requisiti di licenza per l’esportazione di chip avanzati a più di 40 ulteriori paesi.
Prossimamente
Martedì saranno pubblicati gli indici flash dei direttori agli acquisti di ottobre per eurozona, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti, nonché il tasso di disoccupazione del Regno Unito per il mese di agosto. La Germania pubblicherà mercoledì l’ultimo indice Ifo Business Climate, un indicatore della salute economica del Paese tenuto sotto stretto monitoraggio. La Banca del Canada si riunirà sempre mercoledì per fissare i tassi di interesse, mentre la Banca centrale europea (BCE) delibererà giovedì. Nella riunione di settembre, la BCE aveva aumentato il tasso di riferimento a un livello record del 4%. Gli Stati Uniti pubblicheranno giovedì la prima stima sulla crescita del PIL per il T3. Infine, la Francia renderà nota venerdì una stima anticipata sulla crescita del PIL per il T3.
Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute
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