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I Paesi del G20 calibreranno il ritmo del ciclo rialzista; inattesa contrazione del PIL giapponese

  • 21 Novembre 2022 (5 min di lettura)

Fatti salienti

La scorsa settimana i leader del G20 hanno concordato che le banche centrali delle maggiori economie al mondo “calibreranno il ritmo” della stretta monetaria, per evitare ricadute negative e volatilità delle valute. Nella dichiarazione del vertice di novembre si legge che i futuri aumenti dei tassi saranno “dipendenti dai dati e comunicati chiaramente” per contribuire a stabilizzare i prezzi e preservare la ripresa economica globale. Nel frattempo, il Fondo monetario internazionale ha comunicato prospettive persino più cupe di quelle annunciate lo scorso mese, alla luce di diversi fattori negativi che continuano a pesare sull’attività economica globale, tra cui l’inflazione, la debole crescita cinese e l’attuale crisi in Ucraina.

 

Notizie dal mondo

L’economia giapponese si è inaspettatamente contratta nel terzo trimestre (T3). Il PIL è diminuito dell’1,2% su base annua, un valore inferiore alle attese del mercato e in netto calo rispetto alla crescita rivista del 4,6% nel T2. La prima contrazione del Paese da un anno riflette la fragilità dello yen e i crescenti costi delle importazioni, come pure il rallentamento dell’economia globale. Simili pressioni hanno spinto a ottobre l’inflazione core annuale del Giappone al 3,6%, dal 3% del mese precedente, un massimo dal 1982. Nel frattempo, dati separati indicavano che a ottobre l’inflazione annuale del Regno Unito ha raggiunto un record da 41 anni, passando dal 10,1% di settembre all’11,1%, trainata dai rincari di generi alimentari, energia e carburante. Dal suo canto, l’inflazione dell’eurozona è stata rivista lievemente al ribasso al 10,6% rispetto a una stima iniziale del 10,7%, comunque un massimo storico.

 

Il numero sotto i riflettori: Otto miliardi

In ragione della più alta aspettativa di vita grazie a un migliore stato di salute e a un’alimentazione più sana, la popolazione mondiale ha oltrepassato gli otto miliardi durante la scorsa settimana. Secondo le Nazioni Unite, la crescita sta progressivamente rallentando, ma l’organizzazione prevede che il traguardo dei nove miliardi di persone sarà tagliato intorno al 2037 e quello dei 10 miliardi verso il 2058. Il rapporto è stato pubblicato durante la seconda settimana della conferenza sul clima COP27 in Egitto, nel corso della quale si è cercato di risolvere le questioni controverse legate ai finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, le modalità per il graduale abbandono dei combustibili fossili e il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi climatici dei Paesi.

 

La parola della settimana

Lo sciocco sotto la doccia: una metafora attribuita all’economista statunitense Milton Friedman su come le banche centrali dovrebbero approcciarsi agli stimoli economici. Secondo questa teoria, gli stimoli dovrebbero essere introdotti lentamente e i decisori politici dovrebbero attendere che l’impatto ritardato delle loro azioni si ripercuota sull’economia, anziché continuare ad agire prima che i risultati siano visibili. In caso contrario, si potrebbero comportare come lo “sciocco sotto la doccia”, che gira bruscamente la manopola dell’acqua e fa oscillare la temperatura da troppo calda a troppo fredda.

 

Prossimamente

Gli indici flash dei direttori agli acquisti (PMI) domineranno gran parte della prossima settimana, con i dati relativi a Stati Uniti, eurozona e Regno Unito in programma mercoledì. Lo stesso giorno saranno inoltre pubblicati i verbali dell’ultima riunione di politica del Federal Open Market Committee. I PMI giapponesi della Jibun Bank arriveranno giovedì. Venerdì sarà svelata la stima definitiva sulla crescita economica tedesca nel T3.

Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili sul sito di AXA IM Investment Institute.

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